
ROMA. Il 26 marzo si svolge in Italia un importante sciopero dei ciclofattorini, chiamati diffusamente “riders”. I lavoratori delle consegne a domicilio fermano le proprie biciclette, con cui trasportano ogni giorno merci di ogni tipo a domicilio, per chiedere a gran voce più diritti.
Nella giornata dello sciopero la rete RiderXiDiritti ha chiesto anche ai clienti che usano App di consegna a domicilio di non effettuare acquisti in segno di appoggio alla loro lotta, ed hanno lanciato per questo il “No delivery day“.
“Siamo lavoratori senza tutele: vogliamo un vero contratto”
La rete RiderXiDiritti chiede il “riconoscimento di tutti i diritti al più presto”, alla luce anche del fatto che durante il lockdown del 2020 “siamo stati equiparati ai lavoratori essenziali e in molte occasioni riconosciuti come lavoratori dipendenti e/o eterorganizzati cui spettano le tutele piene della subordinazione“.
Per approfondire
- “Un giorno senza click, sciopero dei rider in 30 città italiane” (il manifesto)
- “Noi riders siamo essenziali, ma senza tutele: vigliamo un vero contratto” (Il manifesto)
- L’articolo sullo sciopero su Repubblica
- L’articolo su Rainews
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