
MADRID. Il 24 marzo gli ex presidenti di governo spagnoli ed ex leader del PP, Aznar e Rajoy, sono stati chiamati a testimoniare in tribunale nell’ambito del processo sul “caso Bárcenas”, ed in particolare sull’esistenza di un canale di finanziamento parallelo (in nero, irregolare) del partito chiamato “caja B”. L’esistenza della “cassa B” è stata confermata già in passato da alcune sentenze della magistratura.
Sia Aznar che Rajoy hanno negato l’esistenza di questa cassa parallela, ribadendo di non essere mai stati a conoscenza dell’esistenza di un canale di finanziamento irregolare che sarebbe servito, fra le altre cose, a pagare i lavori di ristrutturazione della storica sede del partito, situata in Calle Genova a Madrid (quasi 1 milione di euro), e a pagare in contanti decine di imprenditori.
Un caso, quello della “caja B” del partito, emerso a seguito delle dichiarazioni dell’ex tesoriere Bárcenas, che da anni scuote fortemente quello che è il principale partito della destra spagnola. Lo stesso attuale leader del PP, Pablo Casado, si è voluto svincolare dal passato del partito, ed ha recentemente annunciato che il Partido Popular cambierà sede abbandonando la Calle Genova. L’intenzione è quella di scollegarsi da un passato costellato di scandali di corruzione.
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