MADRID. Nelle ultime settimane sui giornali spagnoli si è parlato di un discreto flusso di giovani turisti francesi che vengono nella capitale spagnola, Madrid, attratti dalle misure restrittive meno forti prese a livello regionale.
La Comunità Autonoma di Madrid, governata dal PP e da Cs, in forte contrapposizione con il governo centrale guidato da Pedro Sánchez, ha deciso fin dall’autunno scorso di chiudere il meno possibile negozi, bar e ristoranti, e di applicare misure meno restrittive rispetto ad altre regioni spagnole con l’idea di “non danneggiare l’economia”. Questo è possibile in Spagna perché il governo centrale ha dato un certo margine ai governi locali, quindi alle Comunità Autonome, nel decidere che livello di restrizioni imporre.
Coprifuoco nazionale, ma le Regioni possono scegliere misure più o meno restrittive
Fermi restando alcuni punti, come l’obbligo di coprifuoco notturno e norme di distanziamento sociale, mascherina per strada e altri divieti, le regioni hanno potuto scegliere in autonomia se chiudere o no bar, ristoranti, negozi e altre attività. Madrid è la regione che ha chiuso meno in questi mesi. A marzo, ad esempio, nel mese in cui ci troviamo, il coprifuoco scatta alle 23 fino alle 6 nella regione di Madrid e fino alle 23 i bar e i ristoranti possono restare aperti (anche se con limitazioni di capienza al chiuso e un massimo di 6 persone a tavolo se all’aperto).
A gennaio e febbraio il coprifuoco scattava alle 22, ed i bar dovevano iniziare a chiudere già dalle 21.
Queste misure restrittive meno dure rispetto alla Francia, dove il coprifuoco iniziava in queste settimane alle 18 ed erano chiusi bar e ristoranti, così come cinema, musei e teatri (aperti a Madrid), hanno attirato sulla capitale spagnola giovani francesi, soprattutto fra i 20 e i 30 anni, che hanno così potuto riassaporare una situazione più simile a quella che si respirava prima dell’anno scorso (anche se non certo uguale).
Leggi anche. Segui la situazione coronavirus in Spagna nel marzo del 2021
“Non è un invasione”
Il quotidiano El País ha dedicato vari approfondimenti a questa realtà, sottolineando come i francesi siano attratti non solo dalla possibilità offerte dai bar e ristoranti aperti fino a sera inoltrata, ma anche dalle opzioni culturali (come i musei, chiusi in Francia e aperti a Madrid). Lo stesso quotidiano ha invitato alla cautela quando si parla di arrivi di francesi a Madrid, perché in realtà non si tratta affatto di “invasione”.
I numeri parlano da soli: a febbraio del 2021 la presenza di turisti francesi in Spagna rispetto allo stesso mese del 2020 era dell’85% in meno. I flussi turistici sono quindi completamente diversi e girando per Madrid oggi si nota una città ben diversa da quella pre-pandemia, molto meno vivace e più spenta. Inoltre questa piccola quota di turismo francese non ha interessato solo Madrid ma anche altre zone della Spagna.
Lorenzo Pasqualini
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