In questo 11 aprile del 2021 in Italia si è ricordato il 30° anniversario del disastro del traghetto Moby Prince, nel quale morirono 140 persone. Sulle cause di quella strage ci sono ancora moltissime domande, e troppi i punti mai chiariti in tutti questi anni.
Il traghetto, che serviva la tratta Livorno-Olbia, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno. Dopo la collisione si sviluppò un vasto incendio alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera. Nelle ore successive tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio, tranne il giovane mozzo Alessio Bertrand, moriranno a seguito dell’incidente.
Fin da subito emersero elementi non chiari, ed il disastro del Moby Prince è ancora oggi uno dei “misteri d’Italia”, una strage sulle cui cause non è mai stata fatta del tutto chiarezza. Trent’anni dopo i familiari delle vittime cercano ancora verità e giustizia.
Le parole del presidente della Repubblica Mattarella
“Sulle responsabilità dell’incidente e sulle circostanze che l’hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce – ha detto oggi, nell’anniversario del disastro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune”.
Negli ultimi anni è stata anche aperta una Commissione Parlamentare d’Inchiesta su quel disastro. Ancora non è stato chiarito però la causa di quell’incidente.
In occasione del 30° anniversario l’Associazione Verità e Giustizia sulla strage Moby Prince “Io sono 141” ha organizzato una serie di iniziative.
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