La Spagna schiera l’esercito a Ceuta dopo l’arrivo di ottomila migranti a nuoto e a piedi

Un fermo immagine della Tv di stato RTVE, canale 1, nella mattinata del 18 maggio 2021.

MADRID. La Spagna ha schierato diverse unità dell’Esercito nella città di Ceuta nella mattinata di questo martedì 18 maggio, dopo l’arrivo nella città autonoma spagnola di migliaia di migranti provenienti dal Marocco. Il numero di migranti che sono riusciti a superare il confine tra il Marocco e la Spagna, raggiungendo  l’enclave spagnola di Ceuta, sarebbe di quasi seimila persone, una cifra che non avrebbe precedenti in Spagna. Fra queste vi sono circa 1500 minori. Una persona è morta durante il tentativo di raggiungere Ceuta.

[Aggiornamento della serata del 18 maggio: la cifra di persone che ha superato la frontiera sale a oltre 8000].

[Aggiornamento del 21 maggio: potrebbero essere due le vittime di questo tentativo di ingresso in Europa da parte di migliaia di persone. Un corpo è stato infatti ritrovato il 21 maggio vicino la spiaggia del tarajal, e probabilmente è una persona deceduta durante la traversata a nuoto].

I migranti sono arrivati nella giornata di lunedì 17 maggio a nuoto e a piedi, ma gli arrivi proseguono anche nella mattinata del 18 maggio. Sulla spiaggia dove si trova la frontiera fra Spagna e Marocco si sono schierati i mezzi blindati dell’Esercito ed è intervenuta la Croce Rossa per soccorrere le persone in difficoltà.

Secondo le informazioni in arrivo dalla zona, la gendarmeria marocchina non interviene per fermare i migranti alla frontiera, e non li blocca prima che tentino la traversata. Questo si verifica nel pieno di una situazione di tensione diplomatica fra la Spagna e il Marocco a seguito del ricovero in un ospedale spagnolo di Brahim Gali, leader del movimento per l’indipendenza del Frente Polisario. Secondo quanto riportato dai media spagnoli si tratta di “un castigo alla Spagna per la sua posizione sul Fronte Polisario”.

Il ministro Grande-Marlaska ha affermato in mattinata che dei 6000 migranti arrivati in queste ore sono stati rimandati indietro, in Marocco, 1.500.

Juan Jesús Vivas, presidente della città autonoma di Ceuta (Ceuta e Melilla, enclaves spagnole in territorio marocchino, sono “città autonome”, che hanno uno statuto specifico nel territorio spagnolo), ha parlato questa mattina della “peggior crisi umanitaria degli ultimi anni per Ceuta” ed ha espresso “forte preoccupazione”. “La Spagna deve correre in aiuto della Spagna e oggi Ceuta ha bisogno del soccorso della Spagna”, ha aggiunto.

Nel pomeriggio Sanchez si è recato a Ceuta, dove è stato anche contestato da un gruppo di persone: non è un fatto consueto che un premier spagnolo si rechi a Ceuta (per non creare malumori al Marocco, che rivendica i territori di Ceuta e Melilla) e la sua presenza nella enclave spagnola sottolinea il momento di forte tensione vissuto nelle ultime ore.

Le immagini che hanno fatto il giro del mondo

Sono tre le immagini che rimarranno impresse a livello mediatico a seguito di questo episodio. Una è quella del salvataggio di un neonato da parte di un agente della Guardia Civil spagnola (riportiamo le foto qui sotto).

La foto dell’agente della Guardia Civil che salva un neonato durante il tentativo di raggiungere a nuoto la Spagna. Fonte: account twitter della Guardia Civil spagnola.

Un altro momento che è stato immortalato e che ha permesso a molte persone di toccare con mano il dramma dei migranti che tentano di raggiungere l’Europa è quello della volontaria madrilena della Croce Rossa spagnola che consola un uomo appena arrivato sulla spiaggia dopo aver nuotato in mare insieme a migliaia di altre persone. La volontaria, ventenne, è stata poi sommersa su Twitter di insulti e commenti xenofobi, ma sono molte le persone che le hanno espresso solidarietà.

Altre immagini che arrivano da Ceuta e che contrastano con quelle anteriori sono quelle della reazione delle forze dell’ordine e dell’esercito spagnole al confine con il Marocco, che hanno usato in certi casi i manganelli per far tornare indietro le persone che avevano appena varcato il confine.

Pedro Sánchez cancella riunione internazionale a Parigi

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha cancellato un viaggio che aveva in programma oggi a Parigi, dove vi era una riunione internazionale, per seguire da vicino l’evoluzione della crisi. Sul suo profilo Twitter il premier spagnolo ha sottolineato che la priorità “è riportare la normalità a Ceuta” ed ha assicurato “massima fermezza” nella gestione della crisi. Sanchez ha aggiunto in altri interventi avvenuti in giornata che “si tratta di una sfida del Marocco”  e che la mancanza di controlli alla frontiera non è stato solo un atto di irriverenza verso la Spagna ma verso l’intera Europa.

ceuta sanchez 18 maggio 2021

La Spagna ha vissuto negli ultimi mesi un aumento degli arrivi di migranti in particolare presso le Canarie, dove ci sono stati anche numerosi naufragi con vittime.

L’aggiornamento del 19 maggio

L’agenzia EFE informa, nella giornata del 19 maggio 2021, che le autorità marocchine hanno chiuso gli accessi fra Castillejos e Ceuta bloccando l’ingresso in Spagna di migliaia di persone avvenuto nelle ultime 48 ore. Si ferma quindi l’ingrsso massivo di persone in cerca di un futuro in Europa.

L’agenzia parla di oltre ottomila migranti che sono entrati a Ceuta, un numero senza precedenti in così poco tempo. Di questi, 5600 sono stati rimandati indietro dalla Spagna. Il Ministero degli Interni spagnolo giustifica i rimpatri a caldo affermando che sono avvenuti “sulla frontiera”.

Molti migranti che erano entrati a Ceuta nei giorni scorsi stanno intanto tornando in Marocco autonomamente dopo aver constatato che non c’è possibilità di raggiungere la penisola iberica.

Intanto, a livello politico, i partiti della destra non hanno tardato a usare la delicata situazione per caricare contro il governo Sánchez. Il PP, guidato da Pablo Casado, ha accusato oggi il premier Sánchez di provocare “il caos” responsabilizzandolo per la crisi migratoria. Il partito di ultradestra Vox ha parlato invece di “invasione” tornando a caricare contro la presenza in Spagna dei “mena”, i minori non accompagnati.

La Spagna rimanda indietro oltre 5000 persone: sono “espulsioni a caldo”

La Spagna ha rimpatriato, dopo l’ingresso massivo del 17-18 maggio, oltre cinquemila persone entrate al valico di Ceuta. Questo ha sollevato le critiche di diverse Ong, secondo le quali il governo spagnolo non rispetta i diritti dei migranti che chiedono asilo: la Spagna potrebbe essere quindi accusata di deportazioni illegali.

Ci sono anche critiche di un profilo ambiguo rivolte alla Spagna, sulla questione migratoria. Proprio il governo Sanchez aveva accolto la nave Aquarius nel giugno del 2018, rifiutata dal primo governo Conte (con Salvini ministro), presentando la Spagna come un luogo di accoglienza, ma le espulsioni di migranti a caldo alla frontiera, nelle enclave di Ceuta e Melilla, è una pratica che va avanti da tempo.

Le Ong definiscono “illegali” le espulsioni a caldo in corso a Ceuta

Diverse Ong ed organizzazioni umanitarie stanno criticando in queste ore le “devoluciones en caliente” operate dalla Spagna.

Leggi anche. Perchè la Spagna può respingere gli immigrati?

In Italia Salvini plaude al governo Sanchez

La destra italiana, in particolare il leader della Lega Matteo Salvini, ha intanto pubblicato un tweet nel quale plaude alla Spagna: “La Spagna difende i confini, ora tocca a noi”, scrive sul suo account ufficiale, con una immagine dei carri armati sulla spiaggia di Ceuta accompagnata dalla frase “invasione”. La stessa frase usata dal partito Vox in Spagna.

Le vittime

Al momento sarebbe di due vittime il bilancio del tentativo di raggiungere a nuoto Ceuta da parte di migliaia di persone.

 

Il caso della nave Aquarius accolta dalla Spagna nei mesi dei “porti chiusi” ai migranti in Italia

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