
MADRID. A pochi giorni dal decimo anniversario dello stop della banda ETA alla lotta armata (avvenne il 20 ottobre del 2011), il leader del partito basco EH Bildu, Arnaldo Otegi, insieme a quello di Sortu, Arkaitz Rodríguez, due partiti della sinistra abertzale basca (sinistra indipendentista), hanno fatto menzione speciale alle vittime della violenza dell’ETA.
“Vogliamo trasmettere il nostro dolore”
“Il dolore patito dalle vittime dell’Eta “non sarebbe mai dovuto esistere” e la violenza dell’organizzazione terroristica basca “non può essere considerata accettabile per nessuno”, ha affermato il leader della sinistra separatista Arnaldo Otegi, spesso al centro di controversie in Spagna per aver fatto parte della banda ETA da giovane, diventando poi negli ultimi anni un importante punto di riferimento – almeno per i partiti della sinistra spagnola a livello nazionale – per la pacificazione della questione basca. “Il dolore non avrebbe dovuto prolungarsi tanto nel tempo” ha aggiunto il leader, che ha inoltre rimarcato che sarebbe stato meglio arrivare prima allo scioglimento della banda armata.
La sinistra basca separatista ha quindi riconosciuto il dolore delle vittime dell’ETA (oltre 850 morti in decenni di attività del gruppo armato) ed ha aggiunto che le vittime non avrebbero dovuto vivere quel dolore.
La sinistra indipendentista basca rompe con il passato
Per “izquierda abertzale” si intende in Spagna la sinistra nazionalista (abertzale è un termine basco che indica appunto ‘nazionalista’, o ‘patriota’), che negli anni del terrorismo dell’ETA appoggiò le azioni di lotta armata, costituendo in sostanza il braccio politico di quell’organizzazione. Le dichiarazioni di oggi sono molto importanti perché la sinistra indipendentista basca non aveva mai pronunciato parole simili riguardo agli anni dell’ETA . I più grandi giornali spagnoli gli hanno dato grande risalto.
Per il PNV, il Partito Nazionalista Basco che oggi governa la regione (collocato nel centro politico, o centro-sinistra), le parole dei leader della sinistra basca sono un passo avanti, ma ancora non bastano.
Le prime pagine delle edizioni digitali di alcuni giornali spagnoli
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