
MADRID. Questa seconda metà di ottobre è stata segnata in Spagna da tensioni interne nel governo di coalizione guidato da Pedro Sànchez. Si tratta probabilmente delle maggiori tensioni politiche all’interno di questo esecutivo dal momento della sua nascita, avvenuta nel gennaio 2020. Il motivo sono i forti contrasti sulla riforma del lavoro, con un disaccordo fra Socialisti e Unidas Podemos.
Tensioni interne nel governo spagnolo sulla riforma del lavoro
Il governo di coalizione attuale, lo ricordiamo, è nato nel gennaio 2020 a seguito dello storico patto fra PSOE e UP, che ha dato vita al primo governo di coalizione in Spagna dal 1975 ad oggi. La riforma del lavoro è un tema molto caldo, anche perché in Spagna è ancora in vigore quella approvata dal governo Rajoy (PP, centro-destra) nel 2012, in piena crisi economica. Una riforma che, secondo sindacati e sinistra politica, ha fatto fare grossi passi indietro nella tutela dei lavoratori.
Crisi nel governo di coalizione portoghese
Proprio mentre le tensioni nel governo spagnolo trovavano spazio sui giornali e nei notiziari, è arrivata la notizia della crisi nel governo di coalizione portoghese. Il governo Costa sembra sull’orlo di una rottura e ci potrebbero essere elezioni anticipate.
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