MADRID. In Spagna non si arresta la crescita dei contagi. In un solo giorno sono stati rilevati quasi cinquantamila casi, per l’esattezza 49.823. Non era mai stato raggiunto questo numero nel paese, anche se c’è da dire che nella prima ondata il conteggio era molto più irregolare. Inoltre il numero di ricoveri è molto inferiore rispetto a un anno fa, quando non erano ancora arrivati i vaccini. I dati mostrano con evidenza che i vaccini hanno contenuto di molto il numero dei casi gravi di COVID-19. Alle porte del Natale e a soli dieci giorni dal 2022, la Spagna si ritrova quindi immersa in una nuova ondata – i media spagnoli la definiscono “sesta ondata” – con un’incidenza di 695 casi ogni 100.000 abitanti in 14 giorni, il 68% in più rispetto ad una settimana fa.
Di fronte a questi numeri, nonostante i vaccini continuino a tenere lontane le scene di saturazione ospedaliera del 2020, la preoccupazione delle autorità cresce. Il 15,5% dei letti di terapia intensiva è occupato già da pazienti con COVID-19, e in quattro regioni e una città autonoma si supera già il 20%. Critica la situazione in Catalogna, dove si supera il 30%.
La Spagna affronta questa ondata con poche misure, tra le quali spicca la mascherina obbligatoria nei luoghi al chiuso (una misura che non è mai stata tolta) ed il green pass soltanto in certe regioni, e solo per entrare nei luoghi del divertimento serale, bar e ristoranti.
Nuove restrizioni?
Il dibattito politico sulle restrizioni da prendere è aperto, e c’è attesa per le decisioni che verranno prese nella giornata di mercoledì 22, quando si terrà la riunione tra il presidente del governo, Pedro Sánchez, ed i presidenti delle Comunità Autonome. Ogni regione propone misure diverse, ma nessuna si è spinta a proporre un nuovo coprifuoco come ha fatto oggi la Catalogna.
La Catalogna vuole rimettere il coprifuoco
Il governo catalano vuole reintrodurre il coprifuoco da venerdì prossimo, e chiudere locali notturni e discoteche. Il numero di contagi è infatti schizzato in alto negli ultimi giorni.
A Madrid i dati sono molto preoccupanti, con oltre 11mila contagi in un giorno (mai così dall’inizio della pandemia) e con il sistema di prima assistenza al collasso per l’elevato numero di richieste di tamponi, ma il governo regionale non ha intenzione di inserire restrizioni, in linea con quanto avvenuto tra il 2020 e 2021.
In molte regioni spagnole è in vigore da settimane il “green pass” per entrare in bar e ristoranti, ma non tutte lo hanno adottato, e non è necessario per la maggior parte delle attività. In generale la Spagna arriva a questa sesta ondata senza misure restrittive di rilievo, tranne l’obbligo di mascherina in luoghi chiusi. La domanda è se nei prossimi giorni, di fronte a una situazione in rapido peggioramento, non verranno inserite misure restrittive più forti.
L’attenzione è rivolta anche alle terze dosi del vaccino, per proteggere il più velocemente possibile la popolazione dall’espansione della nuova variante ed evitare un nuovo collasso degli ospedali, ma il dibattito si fa sempre più intenso sulla necessità di fermare la trasmissione, ormai senza controllo. Probabilmente nelle prossime ore si conosceranno le nuove decisioni a pochissimi giorni dal Natale.
Ultimi post di Redazione El Itagnol (vedi tutti)
- Manifestazioni contro l’amnistia in Spagna nell’autunno 2023: bandiere spagnole e accuse di dittatura - 18 Novembre 2023
- Giornata mondiale della prematurità, si celebra il 17 novembre anche in Italia e Spagna - 17 Novembre 2023
- Nuovo governo in Spagna, ecco quali sono gli 8 partiti che appoggiano la fiducia a Sánchez - 16 Novembre 2023
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.