La Spagna utilizza energia elettrica prodotta da centrali nucleari. Il nucleare in Spagna prende il via negli anni ’60 del XX secolo, e le centrali entrano in funzione negli anni ’80. In tutto le centrali nucleari attualmente funzionanti sono 5. Due di queste (Almaraz e Ascó) contano su due reattori ciascuna, quindi il totale di reattori in Spagna è di 7. Secondo i dati del governo spagnolo, aggiornati al 2018, la potenza totale installata è di 7.398,7 MWe. Alcune centrali, come quella di Santa María de Garoña, si trova in fase finale di utilizzo, e altre due centrali, José Cabera e Vandellós I, sono in fase di smantellamento. Nel 2018 la produzione totale da energia nucleare in Spagna è stata di 53.216 GWh, il 20,4 % del totale prodotto nel sistema elettrico nazionale.
Dove si trovano le centrali nucleari in Spagna
- Almaraz I e II (Cáceres);
- Ascó I e II (Tarragona);
- Cofrentes (Valencia);
- Trillo (Guadalajara);
- Vandellós II (Tarragona).
Il futuro del nucleare in Spagna
Fino a pochi mesi fa, prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la linea del governo spagnolo guidato dal socialista Pedro Sánchez era quella di disconnettere nei prossimi anni la Spagna dal nucleare. Mentre nella vicina Francia il Emmanuel Macron ha confermato la decisione di aprire nuove centrali, il governo spagnolo resta fermo sull’idea di chiudere le centrali esistenti nei prossimi anni, iniziando il 2027 e terminando il processo nel 2035.
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