MADRID. La Spagna svolta pagina nella gestione della pandemia di COVID-19. Dopo 25 mesi dall’inizio dell’emergenza, 2 anni e un mese, il governo spagnolo d’accordo con le regioni autonome ha deciso di considerare superata la “fase acuta” della pandemia. Uno degli aspetti più visibili di questa svolta sta nel trattamento dei casi asintomatici positivi e delle persone con sintomi riconducibili al Covid, che non saranno più obbligate a fare un tampone. Altra novità importante di fine marzo è che non ci saranno più i bollettini con i nuovi casi di contagio, ai quali ci eravamo abituati negli ultimi anni. Si userà un sistema di vigilanza simile a quello che si usa per l’influenza. Già da metà marzo i bollettini giornalieri erano diventati più saltuari, solo il martedì e il venerdì. Ora verranno messi da parte definitivamente. Dal 28 marzo inoltre, come dicevamo, non si fanno più tamponi e non ci sono quarantene per casi positivi asintomatici o lievi, salvo per i vulnerabili o persone con più di 60 anni.
Situazione coronavirus in Spagna nel marzo 2022: le ultime notizie