MADRID. La sera del 19 giugno i notiziari, i giornali, le Tv e le radio spagnole hanno diffuso gli attesi risultati delle elezioni regionali in Andalusia, dove si votava anticipatamente per il rinnovo del governo della comunità autonoma. Erano chiamati alle urne circa 6,5 milioni di andalusi. Il risultato fotografa una netta e storica vittoria della destra, con il Partito Popolare (PP) che ottiene la sua prima maggioranza assoluta nella regione. Non era mai successo, in questa regione che per quasi 40 anni è stata un feudo dei socialisti, e dove per 37 anni ha governato ininterrottamente il PSOE. I socialisti hanno governato ininterrottamente l’Andalusia dal 1982 (prime elezioni regionali autonome) al 2018.
In Andalusia si avvicinano le elezioni anticipate: nell’ex feudo socialista potrebbe consolidarsi la destra e l’estrema destra
Fine del dominio socialista in Andalusia, già terminato nel 2018
“Abbiamo fatto storia”, ha detto Juan Manuel Moreno, candidato del PP e presidente uscente, che governava l’Andalusia dal 2019 grazie a una coalizione con il partito Ciudadanos e con l’appoggio esterno dell’ultradestra di Vox. Nel 2018 il PSOE era stato ancora una volta il partito più votato, ma con un appoggio molto inferiore rispetto al passato, e non aveva ottenuto abbastanza deputati per formare un governo.
I risultati delle elezioni del 19 giugno 2022
Il PP ha ottenuto il 43% dei voti e 53 deputati nel Parlamento regionale andaluso, ed ha trionfato in tutte le province andaluse, tingendo di blu il territorio regionale, fino a poco tempo fa dominato dal rosso dei socialisti. Il PSOE si ferma al 24% ed ottiene solo 30 deputati, 3 in meno rispetto al 2018 (mentre il PP ne ottiene 32 in più). Con questa marcata vittoria ha frenato anche l’ascesa dell’ultradestra di Vox, che ottiene comunque il 13,5% e 14 deputati, posizionandosi al terzo posto.
Il blocco di destra ottiene quasi il doppio dei deputati della sinistra
PP e Vox insieme formano un blocco di destra davvero preponderante nel nuovo Parlamento, con 72 deputati, mentre la sinistra (PSOE e partiti alla sua sinistra) si fermano a soli 37 deputati. La notizia positiva per il PP è che non avrà bisogno di Vox per governare. Un dato che non era per niente scontato prima delle elezioni (sembrava probabile una coalizione tra PP e Vox, che avrebbe spostato ancora più a destra il governo della regione). Vox aveva ottenuto, durante la campagna elettorale, anche l’appoggio della leader italiana di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un comizio infuocato a Marbella tenutosi domenica 12.
Ciudadanos scompare
Altro risultato da sottolineare: PP e Vox hanno letteralmente fatto scomparire il partito Ciudadanos, che negli ultimi anni ha vissuto una perdita di elettori davvero considerevole anche nel resto del paese, e che nel precedente ciclo elettorale era stato chiave per tanti governi locali di centro-destra. Con il 3% non riesce a eleggere nessun deputato, scomparendo dal parlamento andaluso.
La sinistra ottiene un risultato molto negativo
Molto negativo anche il risultato della sinistra, che si era frammentata in vista delle elezioni. Por Andalucia, di Inmaculada Nieto, una riproposizione a livello regionale della coalizione Unidas Podemos nazionale (Podemos, Izquierda Unida, Más País e altre realtà della sinistra ecologista regionale) ottiene il 7,7% e 5 deputati, mentre Adelante Andalucia, nuovo cartello elettorale di Teresa Rodriguez che raggruppava tra gli altri la formazione Anticapitalistas, si ferma al 4,6% e ottiene 2 deputati. Sono dati molto inferiori rispetto al passato.
Quelle del 19 giugno sono state probabilmente le ultime elezioni in Spagna prima del 2023, anno in cui, come in Italia, si terranno elezioni politiche generali. La vittoria del PP, costituisce un campanello d’allarme per l’attuale governo Sanchez. Altri campanelli d’allarme per il blocco della sinistra spagnola arrivano dai sondaggi, che danno come probabile una vittoria del blocco di destra se si votasse oggi nel paese.
Lorenzo Pasqualini
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