La prima ministra Liz Truss si è dimessa il 20 ottobre, battendo il record per il mandato più breve della storia del Regno Unito. La politica conservatrice, era arrivata al potere poche settimane fa sostituendo il primo ministro uscente Boris Johnson. Fin da subito ha messo in campo ricette economiche neoliberiste, basate quindi su una riduzione generalizzata delle tasse in un contesto economico sfavorevole. Gli effetti sono stati immediati e pesanti, con un crollo della Sterlina e problemi sui mercati. Questa situazione ha portato alla caduta di Liz Truss in tempi record.
La notizia vista da Italia e Spagna
Sia in Italia che in Spagna le dimissioni di Liz Truss hanno avuto ampio spazio sui media ed i partiti conservatori di entrambi i paesi non possono non guardare a quanto accaduto nel paese britannico.
In Italia la campagna elettorale della coalizione di destra, che è risultata vincitrice, Lega di Salvini, nel mese scorso, si basava su una vecchia proposta della Lega di Salvini e di Forza Italia, presentata già anni fa. L’idea era quella di una una “flat tax”, cioè un’imposta unica che dovrebbe sostituire il meccanismo attuale dell’IRPEF a scaglioni. In sostanza, sia che si guadagnano diecimila euro l’anno, sia che se ne guadagnino centomila, si pagherebbe la stessa percentuale.
La proposta di Lega e Forza Italia, che fa parte del programma di governo della coalizione che ha vinto le elezioni del 25 settembre scorso, è stata ampiamente bocciata dalla Confindustria, che l’ha definita “una follia”. Il tonfo di Liz Truss è stato visto da alcuni osservatori italiani come un ulteriore campanello d’allarme per quella parte della destra che insiste su una generalizzata riduzione delle tasse.
In Italia si è parlato, in merito alla caduta di Truss, anche della copertina della rivista The Economist, che per sottolineare la fase di instabilità del Regno Unito ha tirato in ballo l’Italia con una copertina giudicata da diversi giornalisti italiani offensiva e poco corretta.
In Spagna invece, la caduta improvvisa di Liz Truss crea qualche grattacapo al Partito popolare spagnolo, forza politica tradizionale della destra, che proprio in queste settimane ha fortemente criticato la Finanziaria espansiva promossa dal governo di Pedro Sánchez, che aumenta salari dei funzionari pubblici e pensioni. La destra spagnola ha criticato Sánchez per non esser intervenuto sulle tasse, abbassandole. Il PP si presenterà alle elezioni del 2023 con la promessa di un abbassamento delle tasse generalizzato se otterrà la maggioranza, che ricalca le ricette messe in campo nei giorni scorsi da Liz Truss.
La caduta di Liz Truss crea momentanei grattacapi anche alla presidente della Comunità Autonoma di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, del Partito Popolare. Ayuso aveva applaudito alle scelte di Liz Truss, un mese fa. Nella regione di Madrid la destra spagnola ha, negli ultimi tre decenni di potere incontrastato, creato una sorta d paradiso neoliberista basato su forte presenza del privato e che si è tradotto in impoverimento evidente dei servizi pubblici, come la sanità e l’educazione. Madrid ha anche creato un sistema fiscale, in vigore nella Comunità Autonoma, che beneficia redditi molto alti e patrimoni, con un abbassamento di tasse. Per le sue politiche fiscali la regione madrilena, guidata da tre decenni dalla destra, è stata accusata dalla sinistra spagnola di “dumping fiscale”, perché con imposte meno alte su patrimoni e società attrarrebbe slealmente imprese e capitali.
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