
I Mondiali di calcio 2022 che si stanno tenendo in Qatar hanno fatto molto discutere, per il fatto che un torneo così importante e così seguito nel mondo si stia tenendo in una monarchia assoluta dove vengono violati i diritti umani. Non è però la prima volta. In questi giorni il giornale “il Post” ha ricordato in un articolo il Mondiale di calcio del 1978 in Argentina, nel pieno della dittatura militare di Videla, quella che fece scomparire decine di migliaia di argentini (conosciuti anche oggi come “desaparecidos”). La dittatura portava avanti una feroce repressione, con centri di detenzione e tortura, e con la sistematica uccisione di decine di migliaia di persone. Nonostante questo, il Mondiale andò avanti, con un atteggiamento compiacente di molti media.
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Per approfondire
Il “Mondiale della vergogna” del 1978 – Il Post
Nel pomeriggio del primo giugno 1978 lo stadio Monumental di Buenos Aires era pieno di gente, lì per assistere alla cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio. L’inizio di tutto quanto fu il discorso della massima autorità argentina, Jorge Videla, presentato dall’annunciatore come “tenente generale” ed “eccellentissimo presidente della nazione”.
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