MADRID. Centinaia di migliaia di persone hanno manifestato domenica 13 novembre nelle vie di Madrid a difesa della sanità pubblica e contro la gestione del governo regionale di Isabel Diaz Ayuso. Era da prima della pandemia che non si vedeva una manifestazione così grande nelle vie di Madrid. Nel grande corteo è tornato anche il colore bianco, che rimanda alle grande “maree bianche” del 2012-2014.
Secondo la delegazione del governo a Madrid in piazza c’erano 200.000 persone, mentre gli organizzatori parlano di 670.000 partecipanti. I video e le foto testimoniano una partecipazione di massa in quello che è stato il primo grande corteo che ha attraversato la città dai tempi pre-emergenza sanitaria.
A Madrid torna la “Marea Blanca”: domenica 13 novembre manifestazione per la difesa della sanità pubblica
Una mobilitazione a difesa della sanità pubblica dopo le ultime mosse del governo regionale Ayuso
Il tema della manifestazione del 13 novembre era “per una sanità al 100% pubblica, universale e di qualità” e l’obiettivo principale era protestare contro la gestione del governo regionale del Partido Popular, guidato da Isabel Diaz Ayuso, che in una recente proposta di riforma vuole potenziare il modello di collaborazione pubblico-privato.
Le organizzazioni che hanno convocato il corteo parlano di “un piano di distruzione dell’Assistenza Primaria” nella regione madrilena. La Comunità Autonoma di Madrid, una delle più ricche della Spagna e la regione con il maggior PIL pro capite, è anche quella con il minor tasso di medici di famiglia per abitante, con il minor investimento in Assistenza Primaria di tutta la Spagna e quella con il minor numero di centri di salute ambulatoriali (dove si trovano i medici di famiglia) per ogni 100.000 abitanti, denunciano gli organizzatori.
Oltre 35 anni di governi del Partito Popolare nella regione autonoma di Madrid
La politica portata avanti da oltre 35 anni di governi del Partido Popular, partito tradizionale della destra spagnola che amministra la regione della capitale ininterrottamente da quasi quattro decenni, ha portato – denunciano le organizzazioni che hanno manifestato – a un forte indebolimento della sanità pubblica. Molti centri di salute, i servizi di prima assistenza sanitaria nei quartieri, sono in uno stato critico e non riescono a far fronte alle richieste della popolazione, per una grave carenza strutturale.
Le opposizioni di sinistra criticano da anni questa gestione della sanità pubblica a Madrid. Ne parlò su El Itagnol anche la leader madrilena Rita Maestre, ex portavoce della sindaca Manuela Carmena che si è recentemente candidata nel partito Màs Madrid. In quell’intervista denunciava una politica neo-liberista da parte dei governi del PP a Madrid, con un rafforzamento della sanità privata a discapito di quella pubblica. Chi può permettersi di pagare l’assistenza privata, scappa da un servizio pubblico sempre più danneggiato da tagli e ristrutturazioni, era la denuncia di Rita Maestre nell’intervista effettuata nella primavera del 2021, e che si può rileggere qui.
La risposta di Isabel Diaz Ayuso alle proteste
Fino a questo momento la risposta del governo Ayuso alle proteste del mondo sanitario madrileno è stata piuttosto sprezzante. “Siamo di nuovo con il ‘no alla guerra’?” ha detto recentemente la presidente della Comunità Autonoma, in risposta alla convocazione delle proteste. Lo svilimento delle proteste come una “scusa per non lavorare”, è stata più volte l’arma di Ayuso contro queste mobilitazioni. Dopo la grande manifestazione di ieri però, che è andata al di là di uno schieramento destra-sinistra, la leader del PP dovrà forse ripensare la strategia.
Lorenzo Pasqualini
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