L’attrice spagnola Ana Obregón diventa madre a 68 anni con la maternità surrogata, ma in Spagna questa tecnica di riproduzione assistita non è legale. Tuttavia, c’è un forte dibattito, ed i figli possono essere registrati in certi casi.

Una delle più famose attrici spagnole e conosciutissimo volto della televisione, Ana Obregón, è diventata madre all’età di 68 anni con la maternità surrogata. La conduttrice televisiva è diventata madre nei giorni scorsi, tre anni dopo la morte del figlio Aless Lequio, avuto insieme all’italiano Alessandro Lequio, da cui è divorziata da anni. La notizia è stata anticipata dalla rivista spagnola ¡Hola!, che viene pubblicata ogni mercoledì.
L’attrice Ana Obregón fotografata negli USA
Ana Obregón è stata fotografata mentre esce dalla porta di un centro medico situato a Miami, in Florida, con una bambina appena nata in braccio. La bimba è nata negli USA perché la Spagna non permette – come nella maggior parte dei paesi europei – la maternità surrogata.
Secondo quanto riporta Europa Press, il processo per ridiventare madre è stato portato avanti dall’attrice nella totale discrezione e, ad eccezione del padre di Aless, morto nel 2020 a 27 anni, Alessandro Lequio -uno dei suoi grandi sostenitori, scrive l’agenzia stampa spagnola- e delle sue sorelle Celia e Amalia, nessuno conosceva questa nuova decisione della celebre presentatrice televisiva.
Cos’è la maternita surrogata, o “utero in affitto”
La GPA (gestazione per conto di altri) è una forma di procreazione assistita nota come “maternità surrogata” ed in certi casi, in senso più dispregiativo, “utero in affitto”. Prevede che la gravidanza venga portata avanti da una persona per conto terzi. In sostanza è un procedimento con cui una donna mette a disposizione il proprio utero portando avanti una gravidanza per altri genitori. Questi genitori possono essere single, coppie eterosessuali o omosessuali. Tra le tecniche di procreazione medicalmente assistita, è di gran lunga la più discussa ed è proibita in molti paesi dell’Europa.
La maternità surrogata è illegale in Spagna, rapporto di filiazione riconosciuto in alcuni casi
A differenza di Canada, Stati Uniti, Russia, Ucraina, Georgia o Regno Unito, il processo e l’esecuzione di una maternità surrogata in Spagna è illegale. Il riconoscimento della filiazione in Spagna non è automatico, ma una volta avviato, si svolge un procedimento giudiziario con il quale viene emessa una sentenza che dichiarerà la filiazione dei genitori. Dal 2010 il governo spagnolo ha riconosciuto la filiazione per i bambini nati all’estero da un processo di questo tipo sulla base del “superiore interesse” del minore.
Gli Stati Uniti e il Canada sono alcuni dei paesi che emettono una sentenza del tribunale, poi riconosciuta dalle autorità spagnole per registrare il neonato. La Spagna quindi, pur ritenendo illegale la maternità surrogata nel suo territorio, riconosce i bambini nati da maternità surrogata per tutelare il minore.
Maternità surrogata, in Spagna è illegale? Gli atti di nascita vengono riconosciuti?
Proprio su questo, però si è acceso nuovamente questo 29 marzo il dibattito politico: il fatto che sia illegale la gestazione surrogata in Spagna, ma che venga di fatto riconosciuta una volta eseguita all’estero, fa sì – secondo i critici – che chi ha disponibilità economica (per pagare il processo in cliniche private e i conseguenti voli aerei) possa di fatto effettuare la maternità surrogata anche nel paese iberico.
Questi critici affermano che sarebbe positivo applicare delle rigide regolamentazioni, come fa il Portogallo o il Regno Unito, dove è consentita la “maternità surrogata è consentita solo se altruista”, nella quale non vi è compenso economico e dove ci sono rigidi paletti per evitare la mercificazione del corpo della donna.
Spagna, ultime notizie in italiano su “El Itagnol”
La posizione del governo di sinistra di Pedro Sanchez: “violenza contro le donne” e “sfruttamento”
La posizione della sinistra spagnola è di forte contrarietà alla maternità surrogata. Il governo spagnolo di coalizione ha reagito questo mercoledì alla notizia che Ana Obregón è diventata madre di una neonata attraverso un contratto di maternità surrogata, usando parole piuttosto dure.
La ministra per le Pari opportunità, Irene Montero, storico membro di Podemos, ha ricordato che questo tipo di accordi non sono legali in Spagna, e li ha considerati – secondo quanto riporta El País – una “forma di violenza contro le donne” che “si nutre della povertà delle donne gestanti” in merito al compenso economico che viene dato alle donne che si prestano ad accogliere nel proprio utero l’embrione fecondato.
Nello stesso scenario, nei corridoi del Congresso dei Deputati, anche la titolare del ministero dell’Economia, María Jesús Montero, ha pronunciato parole dure parlando di “sfruttamento del corpo della donna”.
La recente “ley del aborto” in Spagna sottolinea l’illegalità di questa tecnica
La riforma della legge sull’aborto, entrata in vigore in Spagna il 1° marzo 2023 e approvata dall’attuale governo, menziona specificamente la maternità surrogata come forma di violenza contro le donne.
“Queste pratiche, sebbene siano già illegali in Spagna secondo quanto riporta la legge 14/2006 del 26 maggio sulle tecniche di riproduzione umana assistita, che considera nullo il contratto con cui si concorda la gravidanza ed esprime che la filiazione sarà determinata per parto – si legge nel testo – continuano a verificarsi, sotto l’ombrello di una diversa disciplina internazionale, a fronte della quale tale pratica deve essere riconosciuta come una grave forma di violenza riproduttiva, richiedendo l’adozione di misure in materia di prevenzione e persecuzione”, dice la norma.
La posizione della destra
Abbastanza unanime il “no” alla gestazione surrogata da parte degli altri partiti spagnoli, anche se il PP ha evitato posizionarsi parlando di un “argomento molto complesso che merita dibattiti profondi e sereni, visto che tocca questioni morali, etiche e religiose”, ha detto la portavoce del principale partito di destra, Cuca Gamarra. Il partito Vox si è posizionato affermando di essere contro l’uso degli “uteri in affitto”.
Casi di famosi in Spagna che hanno avuto figli con la maternità surrogata
Il caso dell’attrice spagnola Ana Obregón, che ha usato una tecnica di maternità surrogata, non è il primo caso di una persona famosa in Spagna che si avvale di questa tecnica. Tra gli altri famosi che hanno portato avanti una maternità con gestazione surrogata ci sono Carmen Cervera, baronessa Thyssen, ed il cantante Miguel Bosé, solo per citarne alcuni.
La maternità surrogata in Italia
In Italia, come in Spagna, la maternità surrogata è vietata dalla legge 40 del 2004, che è la norma di riferimento per la fecondazione assistita, una delle più restrittive in Europa.
Quella legge, che vietava anche diverse pratiche come la fecondazione eterologa, è stata poi modificata a seguito di una serie di sentenze della magistratura, ma resta più restrittiva rispetto alla legge spagnole, specie nei confronti delle coppie omosessuali o delle donne single, e continua a ritenere illegale la gestazione surrogata. In Italia la gestazione con “utero in affitto” viene punita con pene da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 fino a 1 milione di euro.
Nel mese di marzo 2023 in Italia c’è stato un certo dibattito sulla maternità surrogata, come spiegato in questo articolo.
Negli ultimi mesi la Commissione europea ha proposto un regolamento per armonizzare le norme di diritto internazionale per quanto riguarda i figli, cercando di fare un po’ di ordine.
Il caso dell’attrice spagnola Ana Obregón, che ha usato una tecnica di maternità surrogata, ha avuto un certo risalto anche in Italia proprio perché in questo mese di marzo 2023 il dibattito sul tema è stato acceso.
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