Spagna, 14 aprile: per una parte del paese è una giornata importante: il ricordo della Seconda Repubblica

Spagna, 14 aprile: nel 1931 la nascita della Seconda Repubblica. Era il 14 aprile del 1931 quando in Spagna veniva proclamata la Repubblica, la seconda della sua storia. Il re Alfonso XIII, a capo di una monarchia fortemente screditata per aver appoggiato la precedente dittatura di Primo de Rivera, partì per l’esilio abbandonando il paese e recandosi a Roma, in Italia, dove a quel tempo era ancora nel pieno il regime fascista di Mussolini.
Il periodo repubblicano in Spagna vide alternarsi governi di orientamento opposto, di sinistra e di destra. Venne adottata una bandiera diversa da quella in uso fino ad allora, la rojigualda, ed è la bandiera che ancora oggi si vede nelle manifestazioni della sinistra radicale spagnola: rossa, gialla e viola, a strisce orizzontali.
Bandiere in Spagna, una guida per non perdersi: ecco il loro significato
Fu un periodo turbolento, ma segnato anche da grandi avanzamenti nel riconoscimento di diritti civili ancora sconosciuti in Europa, come il riconoscimento del diritto di voto alle donne, dopo la battaglia parlamentare di Clara Campoamor.
Prima della Seconda Repubblica spagnola vi era stato un altro periodo repubblicano, durato però poco meno di due anni: dal 1873 al 1874.
La fine della Repubblica con la vittoria del franchismo
Il periodo della Seconda Repubblica venne troncato a partire dal 1936, e definitivamente nel 1939, a seguito dello scoppio della Guerra Civile. La vittoria di Franco portò la Spagna sotto un regime dittatoriale che sarebbe durato fino al 1975. Dal 1975 in poi, la monarchia è tornata ad essere la forma di Stato della Spagna, e non ci sono progetti di un cambiamento su questo fronte.
Seconda Repubblica causa della Guerra Civile? Una tesi smentita dagli storici
In Spagna una tesi diffusa, dovuta alla propaganda franchista andata avanti fino alla metà degli anni ’70, è che la Seconda Repubblica sia stata la causa della Guerra Civile. Questa tesi è stata smontata dagli storici, ma resta ancora oggi un cavallo di battaglia utilizzato soprattutto dalla destra per caricare contro quel periodo storico.
La sinistra spagnola è invece orgogliosamente repubblicana, e questo si vede nelle manifestazioni di piazza nelle quali viene portata sempre la bandiera della Seconda Repubblica. I socialisti per responsabilità istituzionale non si rivendicano apertamente repubblicani, mentre la sinistra radicale non dimentica mai, negli atti politici, di rivendicare la sua battaglia affinché la Spagna torni ad una forma di Stato repubblicana. Queste formazioni politiche rivendicano anche le importanti conquiste che la Spagna raggiunse in quel periodo repubblicano, ancor prima di altri paesi europei.
In futuro la Spagna sarà una repubblica?
Al momento non c’è all’orizzonte nessuna possibilità di un cambio su questo fronte. La monarchia, dopo un periodo di forte discredito per gli scandali che hanno investito Juan Carlos intorno al 2011-2012, si trova in un momento di maggior popolarità, anche se comunque in generale gli spagnoli non hanno un attaccamento alla Corona paragonabile a quello dei britannici, con livelli di apprezzamento molto più bassi. Per un cambiamento in questo senso servirebbe una forte spinta popolare che non c’è, e soprattutto una volontà politica, che per correttezza istituzionale viene totalmente evitata dai partiti politici di sinistra.
Lorenzo Pasqualini
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