
MADRID. L’11 settembre del 2023 si compiono 50 anni dal colpo di Stato che, nel 1973, rovesciò la democrazia in Cile instaurando una dittatura militare che sarebbe durata 17 anni, guidata dal generale Augusto Pinochet. L’11 settembre del 1973 un golpe rovesciò il governo democraticamente eletto del socialista Salvador Allende. Nel corso dell’attacco armato al palazzo della Moneda, l’edificio presidenziale, il presidente Salvador Allende venne ucciso.
La dittatura in Cile, 40.000 morti
Nei giorni e nei mesi a seguire si attivò una brutale repressione che portò all’uccisione di migliaia di cileni. Secondo l’Instituto Nacional de Derechos Humanos (INDH) del Cile, le vittime della dittature militare di Pinochet (1973-1990) superano le 40.000. Nel corso degli anni è emerso con chiarezza che il colpo di Stato in Cile, così come quelli che in quegli anni portarono a dittature militari in Argentina, Uruguay, Brasile, faceva parte di un piano denominato Operazione Condor, portata avanti dalla CIA statunitense. La connivenza tra Stati Uniti e dittature militari nel Sud America va contestualizzata nell’obiettivo degli USA di impedire ad ogni costo la formazione di governi di sinistra (comunisti o socialisti).
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L’aiuto italiano ai cileni in fuga: il rifugio in ambasciata e l’accoglienza in Italia
“Dopo il colpo di Stato in Cile la nostra ambasciata italiana a Santiago del Cile ha accolto un numero ampio di perseguitati – ha ricordato nel mese di luglio il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in una visita nel Paese organizzata nel 50° anniversario del golpe. Mattarella ha ricordato anche che l’Italia ha accolto numerosi esuli. “Questo ha reso partecipe l’Italia – ha aggiunto Mattarella – ed è quindi una storia comune, di cui siamo orgogliosi”.
Sono centinaia i cileni che vennero salvati dall’Ambasciata italiana in Cile nei giorni dopo il golpe, quando la dittatura uccise migliaia di oppositori (fra cui, ricordiamo, anche il cantautore cileno Victor Jara). In merito a questa vicenda si ricorda anche il recente film di Nanni Moratti: “Santiago, Italia”.
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Spagna, nel 1973 ancora un rifugio non sicuro
Per i cileni in fuga dalla dittatura la Spagna non era ancora un paese sicuro nel 1973. La dittatura franchista avrebbe tardato infatti ancora due anni a cadere, per la morte di Franco avvenuta il 20 novembre 1975.
Una rassegna stampa
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“Santiago, Italia”, quando l’ambasciata italiana in Cile accoglieva i rifugiati
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Lorenzo Pasqualini
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