
Il 16 novembre il presidente del governo spagnolo uscente, Pedro Sánchez, che governava dal 2020 con un governo di coalizione formato da socialisti e sinistra ecologista, ha ottenuto la fiducia del Parlamento ed è nato un nuovo governo, il Sánchez III. Questa è la principale novità politica degli ultimi mesi, dopo le elezioni del 23 luglio, che avevano consegnato uno scenario incerto.
Il voto del 16 novembre 2023 nel Parlamento spagnolo
Con 179 voti a favore e 171 contrari il Parlamento spagnolo ha concesso la fiducia al leader socialista Pedro Sanchez che, per la terza volta in 5 anni, è stato eletto presidente del governo. Il voto conferma l’intesa sull’amnistia tra il PSOE, Partito socialista, e gli indipendentisti catalani, in particolare con il partito di Puigdemont (Junts) e con ERC. L’accordo sull’amnistia era stato raggiunto il 9 novembre, dopo 3 mesi e mezzo dalle elezioni che si erano celebrate il 23 luglio.
Una scelta, quella di amnistiare centinaia di persone condannate o sotto processo per il processo indipendentista del periodo 2012-2021, che sta dividendo fortemente il Paese. Da settimane si celebrano manifestazioni importanti, appoggiate dalla destra, per manifestare contro l’amnistia agli indipendentisti, ed a Madrid da 13 giorni si tengono proteste che finiscono in scontri con la polizia davanti la sede del PSOE.
Chi ha votato a favore di un nuovo governo guidato da Pedro Sánchez?
Hanno votato a favore di Pedro Sánchez otto forze politiche: il PSOE, partito socialista spagnolo, la coalizione di sinistra Sumar, nata recentemente da un progetto della ex ministra Yolanda Díaz e che al suo interno riunisce anche la vecchia Podemos e Izquierda Unida, i partiti indipendentisti catalani ERC (di centro-sinistra) e JUNTS (il partito di centro-destra di Carles Puigdemont), il partito indipendentista della sinistra basca, Eh-Bildu, il PNV, partito nazionalista basco di orientamento conservatore, il partito galiziano BNG e il partito delle Canarie CC.
Hanno votato contro il Partito Popolare (PP), e l’estrema destra di Vox, insieme anche al partito navarro UPN. La destra spagnola sta usando toni durissimi contro l’accordo tra socialisti e Junts sull’amnistia, arrivando a parlare di “colpo di Stato”. Parole davvero durissime in un paese che è stato sconvolto nel XX secolo dalle dittature militari.
Dall’ emeroteca de El Itagnol
L’articolo de El Itagnol del 7 gennaio 2020, quando nacque l’ultimo governo guidato da Pedro Sanchez.
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