Madrid è una città molto polarizzata, divisa in due sia geograficamente che economicamente. Riproduce in piccola scala ciò che avviene nel mondo, dove la polarizzazione è di tipo nord-sud. I quartieri nord della capitale sono storicamente i più benestanti, abitati dalle classi più ricche e dove la disoccupazione è bassa (si parla di medie, quindi ovviamente ci sono eccezioni). Quelli del sud (e parte del centro) sono i più poveri, abitati storicamente dalle classi popolari, dove più alta è la presenza di immigrati e dove la disoccupazione è molto estesa.
Questa divisione fra quartieri ricchi e poveri di Madrid sembra essersi riflessa in maniera molto significativa nei risultati delle elezioni municipali del 24 maggio 2015.
Se nelle ultime elezioni, tenutesi a fine maggio 2011, il Partido Popular aveva vinto in tutti i distretti di Madrid eccetto Puente de Vallecas, un quartiere con un forte carattere popolare e storicamente feudo della sinistra, stavolta il partito conservatore non ha varcato la linea immaginaria che divide Madrid nord dal sud.

Se si osserva la mappa disegnata da El Pais (qui a destra), si vede come mentre nel 2011 il PP (colore azzurro) aveva vinto ovunque tranne che nel quartiere popolare di Vallecas, nelle elezioni 2015 ha vinto solo nella metà nord della città.
Dal centro in giù (nei quartieri più antichi del centro vivono molti immigrati), c’è stata invece una valanga di voti per Ahora Madrid (in verde nella mappa), la piattaforma che univa partiti della sinistra come Podemos, Ganemos, gli ecologisti di Equo, parte di Izquierda Unida. In particolare la piattaforma di sinistra ha vinto in 11 distretti su 21: Arganzuela, Carabanchel, Centro, Latina, Moratalaz, San Blas, Usera, Vicálvaro, Villa de Vallecas e Villaverde. Tutti situati a sud.

Proprio questi quartieri sono quelli dove il reddito familiare lordo medio è più basso e dove più alto è il tasso di disoccupazione (arrivando ben oltre il 20%). Come si può osservare nel grafico a sinistra pubblicato sul periodico El Diagonal e riferito al 2011, i quartieri più poveri sono Puente de Vallecas (16.730 euro annui), Usera e Villaverde. Tutti nel sud della città. Qui la disoccupazione dilaga e ci sono grossi problemi sociali, con sfratti, situazioni di difficoltà economica diffuse.
In questi municipi Ahora Madrid ha stravinto, ottenendo i risultati migliori. A Vallecas ha preso il 42%, seguito a gran distanza dal Partito Socialista (25%). Il PP qui è rimasto davvero indietro, con il 18% dei voti. La sinistra guidata da Manuela Carmena ha stravinto anche a Villaverde e Usera, superando il 35%.
Anche nei quartieri del sud meno poveri, dove il reddito familiare annuo medio arriva ai 21.000 euro (come Moratalaz) e dove si trova la classe media impoverita dalla crisi, la sinistra ha vinto, anche se di misura.
Nel nord della città invece, dove il reddito familiare medio lordo sale fino a 26.000 euro (e dove il tasso di disoccupazione scende sotto il 9%), è il PP a regnare incontrastato. I quartieri Salamanca (il quartiere elegante della capitale), Chamartín, Chamberí e Retiro si confermano feudi della destra. Il PP stravince in particolare a Chamartin (52%) e Salamanca (52%).
Lorenzo Pasqualini
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