Martedì 22 maggio la Spagna vivrà una nuova giornata di proteste. Per la prima volta nella storia del paese, sciopereranno contemporaneamente tutti i settori della pubblica istruzione, dagli asili fino alle università. Lo sciopero è stato convocato dalla Piattaforma Statale per la Scuola Pubblica, formata da tutti i maggiori sindacati del settore (ANPE, CC.OO, CSIF, STEs-i e FETE-UGT) oltre che da collettivi e associazioni formati da studenti e genitori.
I motivi della protesta vengono riassunti in un manifesto pubblicato su internet, dove si afferma che le misure adottate dal governo Rajoy, con il drastico taglio della spesa pubblica nel settore educativo (si parla di miliardi di euro), sono un brutale attacco contro la qualità e contro l’equità del sistema di istruzione pubblica garantito dalla Costituzione.
Il decreto legge approvato a fine aprile, è solo l’ultima di una serie di misure che i governi regionali delle Comunità Autonome a guida Partido Popular (centro destra) stanno portando avanti da due anni e che stanno demolendo passo dopo passo il sistema di educazione pubblica.. Le ultime misure porteranno inevitabilmente a partire dal prossimo anno scolastico ad un drastico aumento delle tasse universitarie (si parla di un 66% di media, ma in alcuni casi l’aumento potrà anche essere superiore al 100%), oltre che ad una forte riduzione delle borse di studio erogate.
Ciò porterà, automaticamente, all’esclusione di una parte della popolazione giovanile dall’educazione. Un fatto che va contro la stessa Costituzione spagnola, che all’articolo 27 afferma: todos tienen el derecho a la educación.
Oltre all’aumento delle tasse e alla riduzione di borse, c’è il lato drammatico legato alla riduzione del personale docente. Oltre a ridurre ulteriormente l’offerta lavorativa ai giovani docenti e a precarizzare ancor di più la loro condizione, ciò porterà ad un aumento del numero di alunni nelle aule, con una massificazione che, è noto, potrà solo danneggiare la qualità dell’educazione.
Leggere anche:
- Enseñanza movilizada, editoriale del quotidiano El Pais (21 maggio 2012)
- Rassegna stampa sul sito del sindacato Comisiones Obreras
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