
Che dicembre anomalo quello del 2015. Un anticiclone si è stabilizzato sull’Italia e sulla Spagna, così come in altri paesi dell’Europa sud occidentale, a partire da inizio novembre. Da allora a parte una breve parentesi di freddo a fine novembre, le piogge sono state del tutto assenti, e le temperature sono state in genere più alte della media del periodo. L’assenza di vento e precipitazioni ha portato a un forte aumento dell’inquinamento dell’aria nelle città, e si sono dovute adottare misure eccezionali di blocco del traffico (da domani Milano blocca le auto per due giorni, a Roma targhe alterne, limitazioni anche a Barcellona e in molte città della Pianura Padana dove i livelli di PM10 hanno superato i limiti molte volte nelle ultime settimane).
Non solo. L’assenza di precipitazioni è preoccupante perché l’autunno è uno dei periodo più piovosi, di massima ricarica delle falde acquifere e degli invasi artificiali. Si prospettano difficoltà per l’agricoltura e per il rifornimento idrico delle città (gli invasi che riforniscono Madrid sono ai minimi, così come in Italia, dove ha fatto notizia il basso livello del lago di Bilancino). Per fortuna le ultime previsioni parlano di un arrivo delle piogge per i primi del 2016.
In montagna l’assenza di precipitazioni nevose è particolarmente evidente in queste dicembre 2015: dai Pirenei alle Alpi, scendendo poi lungo gli Appennini, il quadro è molto simile: la neve è molto poca o assente.
Sulle Alpi la neve resiste in alta quota, così come sui Pirenei, dove il manto bianco ricopre solo le cime più alte. Sull’Appennino invece restano quasi sgombere le cime di importanti massicci come il Gran Sasso, il Velino, il Terminillo, come si può vedere nelle foto qui sotto scattate fra il 22 ed il 27 dicembre.
Qui sotto, alcune foto scattate fra 22 e 27 dicembre 2015, ritraggono l’anomala situazione. (foto di Lorenzo Pasqualini)
Lorenzo Pasqualini
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