MADRID. Nella serata del 28 febbraio 2017, la Polizia municipale di Madrid ha bloccato il pullman del gruppo ultra cattolico Hazte Oir, che stava iniziando un tour in giro per la Spagna per diffondere la sua campagna transofoba contro i transessuali, specialmente i minori d’età.
Il pullman è stato bloccato dalla Polizia dopo che per tutta la giornata istituzioni, partiti, sindacati e organizzazioni civili avevano manifestato il proprio rifiuto verso il messaggio lanciato da questa associazione.
“Impresentabile”, “un vero attentato contro i minori transessuali”, “fomentano l’odio e la transofobia”: queste sono state, secondo quanto riporta il giornale EL PAIS, alcune delle dichiarazioni di rifiuto circolate nella giornata di ieri contro il bus di Hazte Oir.
Il pullman ha percorso le strade di Madrid con lo slogan: ” i bambini hanno il pene, le bambine hanno la vulva. Non farti ingannare”. E ancora: “Se nasci uomo, sei uomo. Se sei donna, continuerai ad esserlo”. Avrebbe dovuto proseguire la campagna in altre città spagnole.
Il gruppo ultra cattolico aveva lanciato la campagna in risposta a quella di un’associazione basca, che puntava a sensibilizzare la società sul tema della transessualità fra i minori

La campagna è partita come risposta a quella organizzata nei Paesi Baschi e in Navarra dalla Asociación de Familias de Menores Transexuales Chrysallis, che a gennaio aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione sulla transessualità presente fra i minori. Il gruppo aveva affisso oltre 150 manifesti e cartelli in stazioni metro e pensiline dei bus, con il seguente messaggio: “Ci sono bambine con pene e bambini con vulva”.
Hazte Oir è un’associazione spagnola ultra cattolica, vincolata all’estrema destra, ed è stata fondata nel 2001 dall’avvocato Ignacio Arsuaga. Si caratterizza da sempre per i continui attacchi al movimento LGTBI ed ai movimenti femministi. Ha circa 7000 soci, e dispone di un tesoretto piuttosto cospicuo, grazie alle importanti donazioni private che riceve: parliamo di oltre 2 milioni di euro l’anno.
La risposta della società: fra le altre, la petizione online su Change ha raccolto quasi 20 mila firme in poche ore
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