Roaming, dal 15 giugno 2017 si accorciano le distanze fra l’Italia e la Spagna

Le chiamate e le connessioni ad Internet con il proprio operatore italiano saranno libere da sovrapprezzi anche in Spagna. Attenzione però alla frequenza ed al modo di uso: non si potrà usare abitualmente un numero con operatore italiano se si vive in Spagna.  In quel caso ci sono delle limitazioni, e sarà meglio attivare un numero con operatore spagnolo. Ecco tutte le informazioni a riguardo.

roaming spagnaIl 15 giugno 2017 è una data storica per gli europei. In quel giorno verrà infatti abolito il sovrapprezzo per il roaming, il sistema che ci permette di collegarci ad una rete di telecomunicazione locale ogni volta che ci muoviamo dal nostro paese.

Fino ad ora ogni volta che si voleva usare il proprio telefono all’estero, sia le telefonate che la connessione dati avevano un sovrapprezzo piuttosto alto, che a volte supponeva brutte sorprese sulla bolletta o sul credito del telefonino.

Gli utenti erano così obbligati a disattivare la connessione dati dello smartphone, a rifiutare chiamate in ingresso, e cercare un punto wifi per connettersi gratuitamente.

Dal 15 giugno cadono le barriere telefoniche in Europa: si naviga e telefona “come a casa”

Dal 15 giugno, chiunque abbia un numero con un operatore spagnolo o italiano, potrà usarlo anche all’estero. L’importante è che sia uno dei 28 paesi dell’UE (per il momento il Regno Unito è ancora uno stato membro dell’UE). In sostanza, vige il principio “like at home”: ti connetti e chiami all’estero come se stessi a casa tua, nel tuo paese.

Bisogna però stare attenti ad alcune cose.

  • La frequenza di utilizzo dall’estero (se si vive in Spagna e si ha un telefono con operatore italiano, c’è un limite al suo utilizzo)
  • Il piano tariffario attivo sul proprio telefono (all’estero sarà attivo il pacchetto tariffario attivo sul proprio telefono e che già paghiamo mensilmente in Italia; ad esempio 250 minuti di chiamate e 2 GB di dati Internet attivi in Italia, saranno validi anche se usati all’estero. Non rientrano invece le aggiunte, ad esempio eventuali opzioni -minuti, GB in più- che applichiamo sul piano o che ci sono state regalate con promozioni). Nella maggior parte dei casi comunque questo punto non dovrebbe costituire un problema.
  • No alle chiamate verso l’estero: occhio a non telefonare dal paese in cui si ha attivo un certo operatore, verso l’estero: a meno che non abbiate una tariffa particolare, si pagherà salato come un tempo (maggiori dettagli in fondo all’articolo).

Ci sono dei limiti: attenzione alla frequenza di utilizzo dall’estero

L’eliminazione del sovrapprezzo sul roaming permetterà a tante persone che si spostano con frequenza fra Italia e Spagna (così come fra altri paesi dell’Unione Europea) di telefonare e usare Internet senza sovrapprezzi. La tariffa attiva in Italia, in sostanza, sarà attiva anche all’estero, senza costi aggiuntivi.

Occhio però alla frequenza di uso. Se si va in Spagna per un viaggio, anche lungo, non ci sarà nessun problema. Si potrà chiamare ed usare Internet come se ci trovassimo In Italia. Stessa cosa se si vive per periodi di tempo corti in Spagna, con frequenti spostamenti in Italia. In sostanza, pendolarismo fra i due paesi.

Nessun problema se si viaggia in Spagna o se si vive nel paese con frequenti spostamenti in Italia

Diverso invece se l’uso si fa intensivo ed abituale (il caso in cui la propria vita sia radicata in Spagna). Le compagnie vogliono infatti scoraggiare gli utenti ad acquistare una SIM in un paese dove costa poco, per poi usarla in un altro.

Questo punto andrà tenuto in considerazione specie dagli italiani che vivono in Spagna, o dagli spagnoli che vivono in Italia. Dopo un certo periodo di tempo infatti,  le compagnie potranno chiedere all’utente di motivare le proprie connessioni e chiamate e potranno chiedere il pagamento di una tariffa aggiuntiva

Se si vive in Spagna e si ha un telefono con operatore italiano, l’uso non potrà essere prolungato

In sostanza, non si può vivere in Spagna e usare il proprio telefono italiano (con attiva una promozione italiana) come fosse uno spagnolo: dopo un certo periodo di tempo le compagnie potrebbero chiedere di pagare quelle eccessive connessioni e telefonate dall’estero.

In sostanza: se si vive in Spagna, meglio acquistare una SIM spagnola

Si potrà comunque usare il numero italiano per chiamate e connessioni, basta che queste non siano in maggior numero di quelle fatte in Italia. Il telefono italiano dovrà quindi essere usato anche in Italia. È il caso delle persone che lavorano in Spagna ma che si spostano molto frequentemente in Italia. Dovranno comunque stare attente a non esagerare con l’uso dall’estero.

Niente telefonate verso l’estero

Attenzione poi a non confondersi con le chiamate verso l’estero: quelle non sono incluse in questa liberalizzazione del roaming. Ad esempio:

  • Ho un telefono con operatore spagnolo e mi trovo in Spagna: se chiamo per esempio l’Italia, sto eseguendo una chiamata internazionale, e la pagherò di conseguenza
  • Ho un telefono italiano e mi trovo in Italia: se chiamo l’estero, per esempio la Spagna, pagherò come una chiamata internazionale.

Le domande più frequenti sul roaming (in inglese)

Question and Answers | Roaming

No. When you are roaming in the EU, all calls to mobile and fixed numbers in the EU will be counted against your national volume of minutes (or will be unlimited if you have unlimited calls at home), exactly as if you were calling within your home country.

Ricapitolando

Ricapitolando: se si possiede un telefonino con numero italiano, dotato di un pacchetto con connessione dati e chiamate, dal 15 giugno sarà possibile usarlo anche in Spagna senza pagare costi addizionali.

Sul lungo periodo occhio ai limiti imposti dalla propria compagnia se lo si usa in modo massiccio. Nessun problema se l’uso è saltuario.

Se si possiede un telefonino con numero spagnolo e lo si vuole utilizzare in Italia, vale lo stesso discorso: connessione dati e chiamate contrattate in Spagna varranno anche in Italia, salvo limitazioni verso l’alto decise dalla propria compagnia.

Infine, da sottolineare che alcune compagnie hanno giá anticipato la data del 15 giugno, togliendo il sovrapprezzo sul roaming già da alcune settimane.

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