Uno studio condotto dalla Banca d’Italia relativo alle condizioni economiche delle famiglie italiane, mostra un quadro desolante. Il 23% della popolazione è a rischio povertà, quasi 14 milioni di persone hanno un reddito equivalente inferiore ai 830 euro al mese, soglia che viene usata per individuare il rischio di povertà.
Il valore è cresciuto di oltre tre punti percentuali negli ultimi dieci anni, da quando esplose la grande crisi economica del 2008: nel 2006 la percentuale era al 19,6%.
Il rischio povertà, secondo lo studio, riguarda soprattutto i giovani e gli italiani che vivono al Sud. Fra i giovani sotto i 35 anni la percentuale di nuclei familiari a rischio tocca il 30%, e fra quelli del Sud tocca il 40%. La povertà si è invece ridotta per i più anziani. Nel caso degli immigrati l’incidenza di questa condizione è salita dal 34% al 55%.
Aumentano anche le disuguaglianze
Il livello della disuguaglianza, misurato dall’indice di Gini, è aumentato inoltre di un punto e mezzo tra 2006 e 2016, riportandosi sui livelli toccati alla fine degli anni Novanta. Secondo Bankitalia, il 5% delle famiglie detiene il 40% delle ricchezze nazionali, in media 1,3 milioni di euro. Mentre il 30% appena l’1%: 6.500 euro in media.
Sempre secondo i dati del rapporto della Banca d’Italia, tra il 2014 e il 2016 la ricchezza netta degli italiani è diminuita del 5%, a causa soprattutto del calo del prezzo delle case. Alla fine del 2016, precisa inoltre Bankitalia, le famiglie italiane disponevano in media di una ricchezza netta (somma delle attività reali e di quelle finanziarie), al netto delle passività finanziarie, di circa 206.000 euro (era di 218.000 euro nel 2014).
I dati del rapporto di Bankitalia
Si ferma la caduta del reddito medio ma aumenta la povertà
In Italia nel 2016 si è interrotta la caduta del reddito medio equivalente. L’indicatore che meglio approssima il benessere economico individuale, tenendo conto della dimensione familiare e delle economie di scala che nederivano, è salito a circa 18.600 euro, il 3,5% in più rispetto a due anni prima.
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