Il 30 novembre 2018, il giorno dopo l’inaugurazione della mostra “Los Rostros del Genio”, nel Palacio de las Alhajas di Madrid si è tenuta una conferenza con lo storico Nicola Barbatelli, scopritore del presunto ritratto di Leonardo Da Vinci conosciuto come Tavola Lucana. Abbiamo incontrato Nicola Barbatelli poco prima della conferenza, presentata da Christian Gálvez. Qui la versione in spagnolo dell’intervista.

Buongiorno Nicola Barbatelli, da ieri a Madrid si trova la Tavola Lucana, possibile autoritratto di Leonardo Da Vinci. È Una scoperta fatta da lei, dieci anni fa giusto?
Sì, questo quadro è stato trovato da me in una collezione privata a Salerno, dove era riconosciuto come ritratto di Galileo Galilei.
Come avvenne la scoperta, e quando è stata fatta?
Una cosa curiosa è che io ero stato invitato a studiare dei dipinti del Seicento. Alla fine di questa visita avvenuta nel dicembre del 2008, a Salerno, mi fu posta la visione di questo quadro, di questa tavola. Io inizialmente credevo fosse una di quelle cose celebrative, magari del Milleottocento, che riprendeva l’immagine di Leonardo, di cui esiste una redazione analoga nella Galleria degli Uffizi. L’idea immediata di uno storico dell’arte nel guardare una tavoletta di questo tipo resta quella: che non abbia niente a che vedere con il periodo di Leonardo. Poi, a seguito di una pulitura della tavola, la mia impressione è stata smentita perché emerse sul retro della tavola una scritta al contrario, “Pinxit mea”. Questo ha portato la proprietà a trasferire questo quadro nelle mani delle università campane. Venne prodotto un protocollo di studi e si decise innanzitutto di individuare la posizione storica di questo quadro, grazie a studio del carbonio 14 e altre indagini. E si è arrivati all’individuazione del periodo storico, che è proprio quello di Leonardo.
Una scoperta eccezionale.
È una scoperta eccezionale. Perché noi dopo 5 secoli non conosciamo il vero volto di Leonardo. Abbiamo qualche indizio, ad esempio il disegno di profilo dell’allievo prediletto di Leonardo, Francesco Melzi, un disegno stupendo, e poi dei frammenti che ci consegnano probabilmente, da varie angolature, il volto del maestro. La cosa curiosa è che negli Uffizi si trova un falso ritratto che è molto simile a questo, ma è posteriore alla Tavola Lucana. La cosa più probabile è che chi ha realizzato il falso ritratto degli Uffizi lo abbia fatto copiando questo. È un quadro nuovo, molti non lo conoscono. La scoperta è molto recente.
Anche se io comunque, mi piace chiarirlo sempre, non ho mai azzardato l’attribuzione a Leonardo. Pur essendone convinto, e coinvolto in prima linea, preferisco poi che gli esiti vengano espressi da altri.
Come mai Tavola Lucana?
Negli ultimi trent’anni il ritratto si trovava in Basilicata. Da lì il nome Tavola Lucana, anche perché il museo che lo ospita, che dirigo, ne ha offerto subito la disponibilità per custodirlo. Il museo si trova a Vaglio Basilicata.
Ancora oggi si possono quindi scoprire opere nascoste.
Sì, questa è la cosa pazzesca. Io dico sempre che c’è un patrimonio sommerso.
Il video della conferenza di Nicola Barbatelli a Madrid
Lorenzo Pasqualini
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