Spagna, il Partito Socialista verso una vittoria “a metà”

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Un manifesto elettorale del PSOE (Partido Socialista) e del suo candidato alla Moncloa Pedro Sanchez (Plaza de España, Madrid (dicembre 2015) – L. Pasqualini

MADRID. I sondaggi elettorali sono praticamente tutti concordi: il PSOE, Partito Socialista spagnolo, vincerà le elezioni del 28 aprile 2019. I socialisti, che escono da 10 mesi di governo e guidati da Pedro Sánchez, sembrano vivere un momento positivo di ritrovato appoggio da parte dell’elettorato.

Alcuni sondaggi ipotizzano anche un superamento della barriera del 30%. Bisogna considerare che nel 2015 e nel 2016 si era fermato poco sopra il 22%. La media dei sondaggi posiziona i socialisti intorno al 29%, rendendo così il PSOE il partito più votato.

Vittoria sì, ma una vittoria “a metà”. Non siamo più negli anni del bipartitismo, quando i due grandi partiti che si disputavano il governo erano il PP ed il PSOE.

Il PSOE vincerà ma non potrà governare senza accordi

Oggi, per l’ingresso sulla scena politica di nuove forze come Podemos e Ciudadanos, vincere non basta. Bisogna stringere alleanze. Ed il PSOE dovrà per forza allearsi con altre forze per governare il paese. Con chi? Con Ciudadanos, alla sua destra, o con Unidas Podemos, alla sua sinistra? O con nessuno di questi soggetti, per insufficienza di voti? Lo vedremo nelle prossime settimane.

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".

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