
MADRID. Terzo giorno di proteste in Catalogna dopo la sentenza ai leader indipendentisti. Ecco cosa è successo in questo 16 ottobre 2019, brevemente.
Stamattina Barcellona ed altre città della Catalogna si sono svegliate con i resti delle barricate date alle fiamme ieri sera, nei violenti scontri fra dimostranti e forze dell’ordine. I pompieri parlano di circa 250 cassonetti dati alle fiamme. Ci sono stati decine di feriti. Ieri a mezzanotte il presidente del governo spagnolo ancora in funzione, Pedro Sànchez, ha parlato con preoccupazione di “violenza generalizzata”.
L’aeroporto di Barcellona non ha più avuto problemi dopo la massiccia protesta del 14 ottobre, che ha portato alla cancellazione di oltre cento voli.
Ancora strade e ferrovie bloccate
Dopo i blocchi dei giorni scorsi, anche oggi numerose strade bloccate. Alle 17.30 il Ministerio de Fomento comunica che le seguenti strade sono interrotte in Catalogna:
- La A2 all’altezza di Igualdae presso Vidreres,a Girona;
- La N-2 presso Girona, fra Tordera e Vidreras.
- La AP-7 a Vendrel pressoTarragona, con blocchi da oltre 5 ore;
- La N-240 a Tarragona,fra il km 33 ed il 38;
- La N-340 a Tarragona.
Problemi oggi anche alla rete ferroviaria con blocchi e interruzioni sulla rete ad alta velocità nei pressi di Figueres, per un sabotaggio. Interruzioni anche sulle linee dei treni regionali.
Alcune manifestazioni e tentativi di blocchi stradali avvenuti oggi in Catalogna sono stati interrotti dall’intervento delle forze dell’ordine, che hanno manganellato i manifestanti, come accaduto alle 15.00 lungo la autostrada Ap-7.
Ancora manifestazioni a Barcellona
Manifestazioni continue anche a Barcellona, dove stamattina hanno sfilato gli studenti. Alle 19.30 si segnalano nuove manifestazioni nel centro: migliaia di persone stanno confluendo nella Gran Via di Barcellona.
Sono stati lanciati rotoli di carta igienica contro l’edificio del “ministro degli Interni” catalano, Buch, per chiederne le dimissioni. Viene criticata la sua gestione dell’ordine pubblico (ha il controllo della polizia locale, Mossos d’Esquadra) con le cariche e le manganellate eseguite dagli agenti catalani.
Los CDR lanzan papel higiénico contra la conselleria de Interior para pedir la dimisión de Buch https://t.co/iU6hCVOPOO pic.twitter.com/wtkL3J6PZJ
— eldiario.es (@eldiarioes) October 16, 2019
La diretta YouTube della manifestazione di questa sera, 16 ottobre 2019
L’ambasciata d’Italia in Spagna ha invitato i turisti presenti a Barcellona di essere cauti per la presenza di concentrazioni.
Nuove manifestazioni attese a #Barcellona e nel resto della #Catalogna, con possibili riflessi su mobilità e sicurezza. Si raccomanda cautela -specie tra Eixample, Plaza Catalunya, Paseo de Gracia-e di evitare le aree interessate dalle concentrazioni. Info https://t.co/D75cQxHn07
— Italy in Spain (@ItalyinSPA) October 16, 2019
Manifestazione pro-indipendenza a Madrid
Dalle 20 è in corso a Madrid una manifestazione pro-indipendentista e contro le condanne dei leader separatisti presso la Puerta del Sol. Ci sono stati momenti di tensione quando un gruppetto di estremisti di destra ha provato ad attaccare il sit-in. Sono intervenuti i poliziotti in assetto anti sommossa. Qui sotto il video da Madrid.
Grup feixista s’apropa a la manifestació de Madrid i comencen a colpejar manifestants. La policia es veu obligada a actuar pic.twitter.com/54qwyOASjs
— Carlos Ortí (@carlos_orti) October 16, 2019
L’ambiguità del Presidente del governo catalano, Quim Torra
Notizia del giorno anche le parole del presidente del governo catalano, l’indipendentista Quim Torra, che ha affermato “la violenza non mi rappresenta”, in riferimento ai disordini di ieri sera e ieri notte. Allo stesso tempo però, il presidente non ha condannato in modo esplicito le violenze di ieri sera. Per tre volte ha rifiutato di rispondere alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano una dichiarazione sulle violenze di ieri sera. Ha inoltre affermato di essere “dalla parte del popolo”.
Quim Torra ha partecipato oggi a un corteo organizzato dall’organizzazione indipendentista ANC, presso Girona.
Ancora più ambigua la posizione del presidente se si considera che ieri aveva difeso l’azione dei poliziotti catalani, i Mossos d’Esquadra, nella giornata del 14 ottobre, quando i manifestanti vennero caricati con violenza.
La sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha criticato Quim Torra chiedendo che fornisca spiegazioni ai cittadini su quello che accadrà nei prossimi giorni e criticando la sua partecipazione alla manifestazione di ANC a Girona.
La posizione dei leader in prigione
I leader indipendentisti in prigione hanno invece condannato le violenze con un documento unitario. Anche il consigliere agli Interni del governo catalano, condanna le violenze e chiede ai manifestanti di isolare i violenti.
Il presidente del governo spagnolo non esclude nessuno scenario
Il socialista Pedro Sànchez, ancora presidente del governo in funzione dopo la “caduta” del suo esecutivo nel febbraio scorso, ha affermato oggi, prima di incontrarsi con i leader dei principali partiti politici, che “nessuno scenario è escluso”. Non si è sbilanciato, ma questa frase lascia capire che nessuna strada è esclusa, neanche quella di una sospensione della autonomia catalana. Ha però risposto alla richiesta di Pablo Casado (PP), che vuole già l’applicazione dell’articolo 155, dicendo che “non bisogna affrettarsi”.
Il Ministro spagnolo Abalos sui Mossos d’Esquadra
Il Ministro de Fomento Abalos, ha affermato che segue con molta attenzione l’azione dei Mossos d’Esquadra, la polizia locale catalana, in particolare per i possibili ordini che potrebbe dare a questo corpo di polizia il presidente del governo catalano Quim Torra. Abalos ha elogiato l’azione dei Mossos, che finora hanno “represso l’azione dei violenti”, ma dice che il governo è “molto attento” su quello che può accadere nei prossimi giorni. Il timore è in sostanza che venga ordinato alla polizia locale di non reprimere le proteste indipendentiste violente.
La posizione della destra spagnola: “repressione immediata”
La posizione della destra spagnola resta quella degli ultimi anni, tutta incentrata sulla repressione. Pablo Casado, leader del PP, ha auspicato che si proceda subito contro il presidente Quim Torra per “disobbedienza”, e ha chiesto che si spiani la strada a una nuova applicazione dell’articolo 155, cioè la sospensione dell’autonomia della Catalogna. Stessa richiesta da parte di Ciudadanos. Il leader di Vox, il partito di estrema destra, Santiago Abascal, ha chiesto invece che venga dichiarato lo stato di eccezione in Catalogna.
La posizione di Podemos
Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha di nuovo pronunciato parole critiche con la sentenza del 14 ottobre, affermando che “né il codice penale né l’articolo 155 possono risolvere il problema della Catalogna”.
Nuove manifestazioni nei prossimi giorni: ottobre 2019 “caldo”
Nei prossimi giorni sono attese ancora molte mobilitazioni. Il 18 ottobre sarà probabilmente un giorno molto caldo, per lo sciopero generale proclamato in Catalogna e per l’arrivo a Barcellona delle “marce per la Libertà”. Nello stesso giorno ci sarà poi una partita ad alto impatto, il Barcellona-Real Madrid, che potrebbe giocarsi a Barcellona in questo clima di proteste.
Il 26 e 27 ottobre sono previste altre grandi manifestazioni indipendentiste a Barcellona.
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