Indignazione del Parlamento tunisino dopo il “blitz al citofono” di Salvini

citofono salvini

Il vicepresidente del Parlamento tunisino ha denunciato il “blitz” del leader della Lega Matteo Salvini, che ieri ha citofonato ad alcuni cittadini tunisini in un quartiere di Bologna accusandoli di spaccio. “I tunisini in Italia pagano le tasse e quelle tasse servono anche a pagare lo stipendio di Salvini” ha affermato il parlamentare tunisino, che ha aggiunto: “si tratta di un gesto puramente razzista”. Il deputato ha anche detto che i rapporti fra tunisini e italiani sono superiori a questi incitamenti denigratori del leader leghista.

La notizia sull’Huffington Post Spagna: “Salvini llama al telefonillo de una familia tunecina”

Ieri pomeriggio, in una delle ultime giornate di campagna elettorale prima delle elezioni regionali di domenica 26 in Emilia Romagna, Salvini si è recato nel quartiere del Pilastro, a Bologna. Su indicazione di alcuni residenti, è andato a citofonare a dei cittadini tunisini: l’accusa di una donna che ha indirizzato lì il leader della Lega, è che in quella casa vivrebbe il capo di una banda di spacciatori. Dopo aver citofonato, l’ex ministro ha chiesto se era vero che in quella casa vivessero spacciatori.

Secondo l’opposizione e secondo il parlamento tunisino, si tratta di un evento grave perché discrimina l’intera comunità tunisina e perché un politico (peraltro leader del partito attualmente più votato in Italia) non può sostituirsi al ruolo delle forze dell’ordine nella lotta allo spaccio di stupefacenti. Critiche anche dallo scrittore Fabio Volo, che ha detto: “perché non vai a citofonare ai camorristi?“.

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