MADRID. Una notizia di questo gennaio 2022 è che il Vaticano apre alla possibilità di una revisione degli accordo Chiesa-Stato spagnolo del 1979 e lo fa in occasione di una visita a Roma dei vescovi spagnoli. Sono passati 42 anni dalla firma dell’ultimo Concordato tra la Santa Sede e lo Stato spagnolo, che rivedeva alcuni punti del precedente, firmato nel 1953, lasciando però intatto il nucleo fondamentale. Il PSOE, dal canto suo, partito di maggioranza dell’attuale governo, raffredda gli animi sulla possibilità di nuovi accordi, e lo fa attraverso il portavoce dell’Esecutivo, Felipe Sicilia, che ha affermato: “la nostra priorità al momento sono le vaccinazioni e la ripresa economica”.
Le trattative Stato-Chiesa sono comunque presenti nell’agenda vaticana. La Chiesa spagnola sottolinea la sintonia con l’attuale governo Sánchez su motivi relativi al “bene comune” e all’accoglienza dei rifugiati, ma allo stesso tempo – ricorda il presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, Juan José Omella, nominato il 3 marzo 2020 e considerato vicino al papa Francisco, ci sono distanze evidenti su temi come l’aborto e l’eutanasia. I socialisti, lo ricordiamo, sono stati promotori nel 2021 dell’introduzione in Spagna della legge per l’eutanasia, approvata dal Parlamento.
Ci sono poi altri temi spinosi sul tavolo, che però non compaiono nelle dichiarazioni pubbliche, come la questione relativa al pagamento della tassa sugli immobili (IBI in Spagna) da parte della Chiesa spagnola sugli immobili di sua proprietà (il governo attuale vuole che la Chiesa inizi a pagare questa tassa), la questione degli oltre 30.000 immobili che vennero dati alla Chiesa a seguito di una legge promossa dal governo Aznar, e la Obra Pía di Roma, o ancora, la riforma della scuola.
Al di fuori delle dichiarazioni pubbliche anche la delicata questione degli abusi sui minori nella Chiesa. La Conferencia Episcopal spagnola, è l’unica del continente europeo (insieme a quella italiana) a non aver permesso una inchiesta indipendente. Proprio nel gennaio del 2022 la CEE è tornata ad escludere una investigazione indipendente sui presunti abusi.
Il dialogo tra Vaticano e Governo spagnolo va comunque avanti. Una prova ulteriore è l’incontro di dicembre scorso tra la vicepremier spagnola Yolanda Díaz ed il papa Bergoglio. Una visita che sollevò peraltro un polverone per le critiche feroci della destra spagnola all’attuale pontefice.
Per approfondire
Accordi tra la Santa Sede e lo Stato Spagnolo
I. Accordo tra la Santa Sede e lo Stato Spagnolo circa questioni giuridiche II. Accordo tra la Santa Sede e lo Stato Spagnolo circa l’insegnamento e le questioni culturali III. Accordo tra la Santa Sede e lo Stato Spagnolo circa l’assistenza religiosa alle forze armate ed il servizio militare degli ecclesiastici e religiosi Annesso I Annesso II IV.
La agenda del Vaticano incluye por primera vez sentarse a revisar los acuerdos Iglesia-Estado con España
Roma aboga por una reforma consensuada del Concordato y la ley de Libertad Religiosa, y así se lo ha trasladado a los obispos que estos días visitan al Papa: “El diálogo con el Gobierno está abierto”, subraya el presidente de la Conferencia Episcopal, aunque el PSOE enfría esa negociación: “La prioridad es la vacunación y la recuperación”
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