
MADRID. La segretaria generale del partito indipendentista catalano ERC (Esquerra Republicana), Marta Rovira, non si è presentata oggi presso il Tribunal Supremo. Doveva presentarsi perché considerata figura chiave del comitato esecutivo che portò allo scontro frontale fra Comunità Autonoma catalana e stato centrale nell’autunno del 2017. Su di lei pende una richiesta di cauzione di 60.000 euro.
Marta Rovira ha scelto oggi di lasciare la Spagna e rifugiarsi in Svizzera. Ha affermato di prendere “il cammino dell’esilio” perché non si sentiva libera.
In una lettera ai militanti di ERC ha scritto che “l’esilio, anche se doloroso, è l’unica forma di recuperare la voce politica” e di “sollevarsi contro il governo del PP, che perseguita chiunque voglia votare e castiga chi voglia cambiare le cose attuali o quelle del passato”.
Come sempre da quando sono iniziate le partenze all’estero dei dirigenti indipendentisti catalani, inizia la guerra di dichiarazioni. Da parte degli indipendentisti la retorica dell'”esilio”, da parte dei costituzionalisti quella della fuga precipitosa di fronte alle proprie responsabilità In mezzo, resta caldo un conflitto interno che sembra non vedere all’orizzonte una soluzione.
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