Il 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente, occasione per riflettere su alcuni dati. In particolare, sul fronte del riciclo dei rifiuti, emergono importanti differenze fra l’Italia e la Spagna.
L’Italia, dove il problema dei rifiuti ha avuto grande ripercussione mediatica negli ultimi anni, specie per i casi emergenziali di Roma e Napoli, ha in realtà un tasso di riciclo rifiuti che si posizionava sopra il 51% nel 2016 (dati Eurostat). Uno dei risultati migliori in Europa.
La Spagna invece ricicla ancora troppo poco: soltanto il 29,7% nel 2016, sempre secondo Eurostat. È uno dei paesi dell’Europa occidentale che meno ricicla. Fa meglio il vicino Portogallo, con riciclaggio al 34%, e la Francia, al 41,7%. Come detto, l’Italia con il suo 51% di rifiuti riciclati mostra un certo virtuosismo e si posiziona soltanto dietro a paesi molto virtuosi come Germania, (66% dei rifiuti riciclati), Austria, Belgio e Olanda.
Italia: 51% nel 2016. La Spagna ferma al 29,7%
Un balzo in avanti nel tasso di riciclo rifiuti in Italia potrebbe registrarsi nel 2017 e 2018, visto che ormai tutti i Comuni italiani sono tenuti a rispettare delle precise norme nazionali in tema di raccolta differenziata. Carta, vetro, legno e plastica sono i materiali più riciclati. C’è ancora molto da fare, ma i passi avanti sono stati tanti, anche sul fronte della plastica, con la messa al bando dei sacchetti e buste di plastica nei negozi italiani.
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L’obiettivo europeo: 50% nel 2020
Per la Spagna i dati sono allarmanti. Il paese mostra al suo interno grandi differenze regionali. Se per esempio La Rioja superava già nel 2013 il 50% di raccolta differenziata, comunità autonome come Madrid, Galizia o Isole Canarie non arrivavano al 20%. L’unico dato positivo arriba dalla raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica (envases), che arriva a superare il 70%.
Nel giorno in cui si fa il nome del nuovo ministro dell’ambiente nel neonato governo socialista di Pedro Sanchez, Teresa Ribera, si spera che diventi un tema prioritario nell’agenda del nuovo esecutivo. L’ambiente è stato infatti grande assente nell’agenda del governo Rajoy, fin dal 2011.
Entro il 2020 secondo una direttiva vigente ogni stato membro dell’Unione Europea dovrà almeno raggiungere il 50% di riciclo dei rifiuti. e nel 2025 il 55%.
Lorenzo Pasqualini
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