Jerez de la Frontera sommersa dai rifiuti per lo sciopero dei netturbini

Dopo venti giorni di sciopero da parte dei lavoratori della Urbaser, che si occupa della raccolta di rifiuti in città, le strade di Jerez de la Frontera (Andalusia) sono sommerse da cumuli di spazzatura. Gli abitanti hanno protestato la notte scorsa bruciando rifiuti e cassonetti, in una notte di roghi che ha tenuto molto impegnati i pompieri. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare scortati dalla polizia. Al termine della notte un ragazzo di 17 anni è stato arrestato.

I lavoratori addetti alla pulizia delle strade e alla raccolta dei rifiuti, stanno scioperando da ormai tre settimane contro il licenziamento di 125 addetti, il 30% di tutto il personale.

Jerez de la Frontera sta vivendo continue proteste a causa della situazione disastrosa in cui versano le casse del comune. Ad ottobre è stata la volta dei lavoratori delle pulizie delle scuole. Dopo giorni di sciopero, per protestare contro il taglio del personale e per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati (il debito del comune è tale da impedirgli di pagare i suoi dipendenti), molte scuole sono state chiuse per le condizioni di scarso igiene in cui versavano le aule.

Mentre la spazzatura invade le strade e la protesta sociale cresce, il sindaco del PP ha deciso di “rompere” lo sciopero dei netturbini facendo ripulire le strade da una ditta esterna, che lavora scortata da furgoni blindati della polizia. Scene molto simili a quelle vissute spesso negli ultimi anni a Napoli e Palermo.

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