MADRID. I risultati delle triple elezioni del 26 maggio sono chiari: i socialisti del PSOE confermano il buon stato di salute, vincendo le elezioni europee proprio come avevano vinto quelle politiche del 28 aprile scorso.
Ma nella giornata di ieri, in cui si votava in Spagna anche per amministrative e autonomiche (elezioni regionali), sono cambiate le cose per la sinistra.
Stop ai sindaci “del cambiamento”: via Carmena e Colau
I sindaci “del cambiamento”, che erano arrivati al potere nel maggio 2015 in città come Madrid e Barcellona con liste di sinistra, hanno ricevuto un duro ridimensionamento. A Barcellona non ce la fa la sindaca uscente Ada Colau, e gli indipendentisti di ERC si impongono nelle elezioni.
A Madrid, amara sconfitta per la sinistra, punita anche per la sua frammentazione: nonostante la piattaforma di Manuela Carmena (Màs Madrid) sia stata la forza più votata alle amministrative, la sindaca uscente non potrà governare il comune. Al comune di Madrid torna la destra, e stavolta con una giunta formata da PP, Cs e Vox. Pesa in questa sconfitta la frammentazione a sinistra, con la lista di sinistra radicale Madrid En Pié, che ha ottenuto quarantamila voti ma non ha eletto nessun rappresentante. Se quei voti fossero andati a una forza pro-Carmena, oggi Madrid sarebbe ancora a sinistra.
La sconfitta della sinistra a Madrid arriva anche da un altro fronte, quello della Comunidad Autonoma: a livello regionale infatti, vincono le destre per un soffio.
Lorenzo Pasqualini
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