Se il comune di Madrid finisce a destra, Barcellona riconferma la sindaca uscente Ada Colau grazie a un accordo con il PSC, il partito socialista della Catalogna (8 seggi), e con l’appoggio della lista dell’ex premier francese Manuel Valls (3 seggi).
Alle elezioni del 26 maggio scorso, Ada Colau, con la sua piattaforma Barcelona en Comù, aveva ottenuto 10 seggi, esattamente gli stessi del partito indipendentista catalano ERC. Aveva però ottenuto meno voti del candidato di Esquerra Republicana, Ernest Maragall, che voleva diventare sindaco della “capitale della Repubblica catalana”.
Ada Colau sindaca di Barcellona per altri 4 anni
In un primo momento sembrava davvero impossibile per Ada Colau ripetere per altri quattro anni alla guida della città, ma le trattative hanno portato a questo inatteso risultato. Ada Colau aveva anche chiesto alle basi di Barcelona En Comù cosa pensassero di un accordo con i socialisti, e il 70% dei militanti del cartello politico aveva detto sì a questa alleanza.
La lista di Manuel Valls è risultata indispensabile per l’elezione a sindaca di Ada Colau: i voti dei socialisti non bastavano infatti ad ottenere la maggioranza. La lista di Valls però, era vicina a Ciudadanos, partito estremamente critico con la sindaca uscente, anche per il suo atteggiamento dialogante e aperto nei confronti degli indipendentisti. Valls ha deciso di appoggiare Colau per evitare di veder salire al governo della città un sindaco indipendentista.
La mossa di Valls ha creato molti malumori in Ciudadanos. La svolta dell’ultima ora a Barcellona potrebbe avere contraccolpi anche a livello nazionale. ERC infatti, aveva offerto al leader dei socialisti Pedro Sanchez di favorirne l’insediamento, astenendosi nella votazione inaugurale. Ma l’evoluzione dei fatti a Barcellona, dove la Colau governerà grazie all’appoggio dei socialisti, ha aumentato le tensioni.
Ada Colau, eletta la prima volta nel maggio del 2015: così raccontammo quel giorno
Ada Colau, attivista del movimento contro gli sfratti e legata ai movimenti della sinistra di Barcellona, aveva vinto nel 2015 con una lista civica all’interno della quale si trovava Podemos.
Ha celebrato la sua conferma come “alcaldessa” di Barcellona sabato scorso, appoggiata dai sostenitori e contestata dai manifestanti indipendentisti. Ada Colau ha sempre mantenuto un profilo di dialogo con gli indipendentisti, anche se si è più volte definita anti nazionalista e non appoggia l’indipendentismo.
Lorenzo Pasqualini
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