MADRID. Prima dell’alba del 23 settembre, in una vasta operazione di polizia che ha mobilitato oltre 500 agenti, sono state arrestate nove persone vincolate con i CDR, i Comitati di Difesa della Repubblica.
Le persone arrestate si stavano preparando, secondo la Fiscalìa (Procura dello stato), a compiere attentati con esplosivi in occasione dell’anniversario dell’1 ottobre 2017, data del referendum incostituzionale sfociato in gravi scontri con la polizia ed in occasione della sentenze del Proces, attesa fra poche settimane, che porterà probabilmente a pene severe verso numerosi leader politici indipendentisti.
“Pronti ad effettuare attentati” secondo la Procura dello Stato
Sono stati trovati materiali per fabbricare esplosivi capaci di creare danni importanti ed il piano di un edificio della Guardia Civil. Il gruppo poteva essere capace di entrare in azione già fra pochi giorni, ad ottobre, in occasione dell’anniversario dell’1-O e della sentenza del Proces.
La Fiscalìa (la Procura dello Stato) dichiara di avere la certezza che le persone arrestate si preparavano ad effettuare attentati.
Un gruppo terrorista indipendentista in Catalogna?
La notizia sta avendo molto risalto su tutti i mass media spagnoli. Fino ad ora infatti, in Catalogna non si segnalavano gruppi terroristi indipendentisti e non ci sono stati attentati da parte di indipendentisti radicali negli ultimi decenni, a differenza di quanto avvenuto nei Paesi Baschi, dove si muoveva l’ETA. Se verrà confermata la capacità terrorista di questo gruppo, si tratterebbe di un precedente nella storia del paese.
Invito alla cautela da parte delle forze politiche di centro-sinistra
Mentre la destra ha subito cavalcato la vicenda, un generale invito alla cautela è arrivato dalle forze politiche catalane e non solo. La sensazione è infatti che una vicenda giudiziaria possa essere utilizzata contro l’intero movimento secessionista.
Quim Torra: “il movimento indipendentista sarà sempre pacifico”
Il presidente del governo della Comunità Autonoma di Catalogna, Quim Torra, ha scritto in un tweet che “la repressione è l’unica preoccupazione dello stato spagnolo” e che “il movimento indipendentista è sempre stato e sempre sarà pacifico”.
La reazione dei CDR
La reazione dei CDR, i Comitati di Difesa della Repubblica di cui farebbero parte le nove persone arrestate, non si è fatta attendere. Convocate manifestazioni oggi a partire dalle 19 in Catalogna. “La macchina repressiva del regno di Spagna ci prende di mira – scrivono in un tweet – non fermeranno un popolo convinto e combattivo”. I CDR si sono caratterizzati negli ultimi mesi per azioni di protesta volte a bloccare le strade o le ferrovie, in occasione di scioperi e manifestazioni indipendentiste, per alzare il livello di scontro, ma mai azioni di stampo terrorista.
Invito alla cautela delle altre forze politiche
Il portavoce di En Comú Podem (formazione della sinistra catalana non indipendentista) nel Congresso dei Deputati, Jaume Asens, ha criticato l’operazione di polizia ed ha accusato la Audiencia Nacional di “banalizzare il terrorismo”. Il deputato è preoccupato che si “equipari il terrorismo con un movimento pacifico come quello indipendentista”.
Anche i principali partiti indipendentisti, da sempre contrari alla violenza, Junts per Catalunya e Esquerra Republicana, hanno invitato alla cautela ed hanno denunciato una “operazione di criminalizzazione” del movimento indipendentista da parte del governo.
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