Catalogna, i “gruppi di resistenza tattica” pianificavano azioni di sabotaggio

terrorismo catalognaNegli ultimi giorni si è parlato molto in Spagna degli indipendentisti arrestati con l’accusa di aver pianificato azioni di terrorismo in Catalogna.

Questa frangia radicale dei Comitati di Difesa della Repubblica, che si autodefiniva ERT (Equipos de Respuesta Táctica, in italiano “gruppi di risposta tattica”) pianificava – secondo l’accusa – azioni di sabotaggio su larga scala, con l’obiettivo di mettere in crisi e portare al collasso le comunicazioni nella regione spagnola.

Le azioni di sabotaggio, messe in pratica con esplosivi, avrebbero bloccato ad esempio l’autostrada Ap-7 e reso inutilizzabili ripetitori telefonici.

Obiettivo: “bloccare le comunicazioni in Catalogna”

Il 27 settembre scorso, un giudice dell’Audiencia Nacional ha confermato il carcere per sette dei nove detenuti. Le accuse sono pesanti. Secondo il giudice i sette indipendentisti facevano parte di un gruppo che si voleva servire della via violenta per ottenere l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.

23 settembre 2019, arrestati nove indipendentisti: “pianificavano attentati con esplosivi”

Gli ERT erano organizzati in modo gerarchico ed avevano, secondo l’accusa, un elevato grado di preparazione.

Durante gli arresti, avvenuti lunedì, sono stati rinvenuti materiali che potevano servire alla preparazione di ordigni esplosivi, come acido solforico, alluminio in polvere e paraffina. Secondo il giudice gli ERT avevano la capacità di portare a termine manovre con un elevato livello di professionalità. Le investigazioni andavano avanti da oltre un anno.

La reazione delle forze politiche indipendentiste

Gli arresti hanno sollevato una ondata di sdegno da parte delle forze politiche indipendentiste della Catalogna, che hanno parlato di tentativo della Spagna di criminalizzare il movimento secessionista, da sempre pacifico.

Il 26 settembre, il Parlamento catalano ha votato a maggioranza la richiesta che gli agenti della Guardia Civil abbandonino il territorio della Catalogna. Nel testo votato dai partiti secessionisti si legge che “le forze dell’ordine fanno un uso arbitrario della legislazione antiterrorista per reprimere l’attivismo”.

Le ultime notizie sugli ERT: “volevano occupare il Parlamento”

Domenica 29 settembre sono state diffuse dalla emittente radiofonica SER ulteriori informazioni sulle investigazioni in corso. Sembrerebbe che i “gruppi di risposta tattica” avessero pianificato di entrare in azione con una serie di sabotaggi fra il primo ottobre (anniversario del fallito referendum del 2017) e la sentenza del Proces, che si prevede porti a dure condanne di numerosi leader indipendentisti catalani. Era stato pianificato anche un assalto al Parlamento catalano, a Barcellona.

Alti dirigenti catalani sapevano?

Una delle persone arrestate ha indirettamente coinvolto, in una sua dichiarazione davanti al giudice, l’attuale presidente del governo catalano Quim Torra: secondo il detenuto infatti, Torra sapeva del piano di occupare il Parlamento e li appoggiava. I giornali spagnoli parlano anche di un possibile coinvolgimento ella sorella dell’ex presidente del governo catalano, Carles Puigdemont. Finora si tratta solo di dichiarazioni, che se confermate deflagrerebbero nell’attualità politica spagnola con forti ripercussioni.

Il profilo degli arrestati

I sette arrestati con l’accusa di aver pianificato atti di terrorismo in Catalogna hanno fra i 40 e i 50 anni.

Secondo diversi analisti con questi arresti e con l’avvicinarsi della sentenza ai leader politici dell’indipendentismo catalano, si sta preparando un nuovo autunno caldo nella Comunità Autonoma spagnola.

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