ULTIMO AGGIORNAMENTO. VOLI SPECIALI 16 e 17 MARZO 2020 PER RIMPATRIO DALLE CANARIE ALL’ITALIA
COMUNICATO DELLE 23 DEL 10 MARZO 2020. La Consejería de Sanidad del Gobierno de Canarias constata 20 casi attivi di coronavirus COVID-19 alle Isole Canarie e cinque dimissioni ospedaliere per un totale di 25 casi accumulati
Situazione nelle varie isole. A Tenerife ci sono 13 casi, uno dei quali è risultato positivo questo martedì. Di tutti loro, quattro appartengono allo stesso gruppo di cittadini italiani ricoverati, tre di loro asintomatici e uno con sintomi. Oltre a questo gruppo, c’è un’altra persona ricoverata e il resto di persone si trovano in isolamento domiciliare.
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A Gran Canaria, ci sono sei casi attivi; quattro corrispondono a un gruppo di cittadine italiane, una di loro ricoverata in gravi condizioni. Anche le altre sono state ricoverate, due di loro stamattina. Inoltre, ci sono altri due casi che corrispondono a due cittadini olandesi che si trovano in isolamento domiciliare.
A Fuerteventura c’è un caso registrato riguardante una persona che si trova in isolamento domiciliare.
Per quanto riguarda l’hotel con misure sanitarie del sud di Tenerife, questo martedì 10 marzo 2020 alle 00:01 sono giunte al termine queste misure e tutti gli ospiti hanno potuto lasciare l’hotel senza restrizioni. Da quando sono iniziate le operazioni di uscita fino a domenica scorsa alle 18:00 avevano lasciato l’hotel 655 persone, il resto ha potuto farlo senza problemi in totale normalità a partire dalla scorsa mezzanotte.
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Linee informative
La Consejería de Sanidad mantiene attiva una linea telefonica gratuita (900 112 061), dalla quale una squadra di infermieri, coordinati dal SUC, Servicio de Urgencia Canario (Pronto Soccorso Canario), risponderà alle richieste di informazioni dei cittadini su misure di prevenzione, possibilità di contagio e informazioni false che riguardano il virus.
Inoltre, si ricorda alle persone che ritengano di poter presentare i sintomi caratteristici del virus (tosse, mal di gola, febbre, mancanza d’aria) e che siano ritornate negli ultimi 14 giorni da qualche zona a rischio o abbiano avuto contatti con persone provenienti da tali zone, l’importanza di mettersi in contatto con l’1-1-2, evitando di recarsi personalmente presso i centri di Atención Primaria (ASL e Medico di Famiglia) o Urgencias Hospitalarias (Pronto Soccorso Ospedaliero). Attraverso tale canale si realizzerà l’estrazione di campioni presso il proprio domicilio, sebbene si richieda alla popolazione un uso razionale di tali strutture e solo qualora si verifichino le sudette condizioni. Il totale di chiamate ad oggi è di 5.126, delle quali 3.879 alla linea.
(ultimo aggiornamento: 10 marzo 2020, ore 24.45)
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