
“Ragazzi, unitevi per salvare la nostra Europa”. Con questo titolo si apre un articolo dello scrittore e giornalista italiano di Repubblica, Paolo Rumiz, rivolto in particolare ai giovani europei. “Stanotte ho sentito tutta la mia Europa col fiato sospeso – inizia l’articolo di Rumiz, pubblicato il primo aprile 2020 sulla sezione in abbonamento del giornale italiano e sull’inserto cartaceo Robinson.
“Dai villaggi irlandesi battuti dall’Atlantico alle isole estreme delle Cicladi, dalle valli più segrete dei Carpazi al lento fluire della Neva a Pietroburgo, milioni di persone vegliavano, incerte sul loro futuro”. Rumiz, autore di numerosi libri, parla di un’Europa attraversata in questi giorni da un pericolo enorme e imminente: la disintegrazione.
Rumiz: “dove sono finiti i giovani che hanno riempito le piazze contro il ritorno delle nazioni?”
Per l’avanzare ulteriori dei sovranismi, e l’abbandono definitivo di quell’idea di un’Europa solidale, reso evidente negli ultimi giorni dal “no” di alcuni paesi del nord Europa agli aiuti per i paesi più colpiti dalla pandemia, in particolare Italia e Spagna. Rumiz chiede ai giovani di “salvare l’Euopa”. E conclude così: chiedendosi dove sono finiti i giovani che hanno riempito piazze intere contro il ritorno delle nazioni, “gli europei che hanno seguito Greta, i giovani delle Sardine e gli Indignados, le opposizioni in Polonia, Ungheria, Gran Bretagna”. “Ragazzi – scrive Rumiz – dovete uscire dal silenzio, muovervi per evitare la disgregazione, il si-salvi-chi-può, e che i ricchi diventino ancora più ricchi e i poveri ancora più poveri”.
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