MADRID. Dopo oltre tre mesi dalle elezioni regionali del 14 febbraio scorso in Catalogna, muove i primi passi il nuovo governo regionale.
Il 17 maggio scorso è arrivato, dopo mesi di impasse, l’accordo fra i due partiti indipendentisti ERC e JxCat (Esquerra Republicana e Junts per Catalunya) per formare un governo “di confrontazione democratica” con lo Stato (così nelle intenzioni delle due forze politiche), per “forzarlo a una risoluzione del conflitto” catalano. Il governo di coalizione nasce grazie all’appoggio esterno del partito anticapitalista della sinistra indipendentista, Cup.
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Le due forze politiche, ERC e JxCat, non escludono dai loro programmi l’idea di realizzare un referendum vincolante per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. Nel testo di accordo di governo fra i due partiti, lungo 46 pagine, vi è anche un paragrafo intitolato “Strategia indipendentista per formare la Repubblica Catalana”.
Se non si fosse arrivati a un accordo sarebbero scattate le elezioni anticipate.
Spagna, che succede in Catalogna a oltre tre mesi dalle elezioni del 14 febbraio?
Questa settimana ha mosso i primi passi il nuovo governo Aragonès. Lunedì 24 maggio il nuovo presidente Aragonès si è insediato, con un breve discorso pronunciato nel Parlamento catalano. Nel discorso ha parlato di “amnistia inevitabile” per i politici indipendentisti in carcere per i fatti del 2017 e di “autodeterminazione” per la Catalogna.
Pere Aragonés è il primo presidente del governo catalano del partito ERC
Non era mai successo in 80 anni che ERC eleggesse un suo membro alla presidenza del governo regionale. Aragonès ha 38 anni ed è stato eletto ufficialmente come nuovo presidente della Comunità Autonoma venerdì 21 maggio. Il 24 maggio è entrato in carica ufficialmente.
Il 25 maggio è stato il primo giorno del governo Aragonés, ed è stato subito segnato da un episodio che ha anticipato un futuro non facile per questo esecutivo regionale. Lo sgombero da parte delle forze dell’ordine di un edificio occupato dai movimenti stop sfratti, a Barcellona, ha scatenato i malumori del partito Cup, che ne ha consentito l’insediamento. Ne parla qui ElDiario.es
Il nuovo governo vuole dialogo con Madrid
Una delle parole chiavi del nuovo governo “indipendentista” catalano è la richiesta di dialogo con il governo centrale, con la riattivazione del tavolo di trattative (la mesa de dialogo) dal quale non è esclusa la possibilità di un indulto per i leader secessionisti in carcere. Una possibilità, quella dell’indulto, non affatto remota, che il governo Sànchez starebbe studiando e che vede la fortissima ostilità del PP. Proprio il PP ha avvisato che un eventuale indulto ai leader catalani chiuderebbe le porte alla possibilità di un accordo fra PSOE e PP sul rinnovo del CGPJ, il CSM spagnolo bloccato da anni per lo scontro fra i due principali partiti spagnoli.
La rassegna stampa
- L’insediamento di Aragonés su El Paìs: “Aragones accede alla presidenza e si impegna a rendere inevitabile l’autodeterminazione della Catalogna” (24 maggio 2021)
- Il nuovo governo Aragonés su El Mundo: “Il separatismo investe Pere Aragonés e gli chiede di riprendere subito con la sfida allo Stato“
- La Vanguardia titola così il 25 maggio 2021 la sua edizione cartacea: “Aragones assume la presidenza della Catalogna con il dialogo come priorità”.
Alcune delle prime pagine del 25 maggio 2021: indulti e insediamento di Aragonès fra le prime notizie
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