Torna l’ergastolo in Spagna, uno dei pochi paesi europei (l’unico dell’Europa occidentale) dove il codice penale non prevedeva questa forma di detenzione e dove nella stessa Costituzione del 1978 (Art. 25.2) è indicata l’orientazione al reinserimento sociale ed alla rieducazione.
Mercoledì 21 gennaio 2015 il governo di Mariano Rajoy si è servito della sua maggioranza assoluta in Parlamento per approvare quella che tutte le opposizioni hanno definito una legge “repressiva e inutile“.
La legge di riforma del codice penale è passata con i soli voti del PP, mentre tutte le opposizioni, dal centrista UPyD fino alla sinistra di Izquierda Plural hanno votato contro manifestando forte dissenso.
“Prision permanente revisable” è il nome di questa nuova forma di detenzione, un eufemismo per non incorrere nel rischio di incostituzionalità. Si tratterà a tutti gli effetti di ergastolo, prigione a vita, ma con possibilità di essere ridotta a 25 o 35 anni di detenzione, da qui l’aggettivo “revisable” (con possibilità di essere rivista).
“Prision permanente revisable” (Prigione permamente correggibile) è il nome di questa nuova forma di detenzione, un eufemismo per non incorrere nel rischio di incostituzionalità
L’ergastolo in Spagna era stato inserito come figura detentiva nel lontano 1822 (ed aveva tutt’altra forma). Nel 1848 venne inserito l’uso di una catena alla caviglia, ed è da qui che ha preso il nome spagnolo dell’ergastolo: “cadena perpetua“. Venne usata anche durante la dittatura di Francisco Franco, ma durante questa dittatura (e durante la precedente, quella di Primo de Rivera), veniva applicata anche la pena di morte (così è stato fino al 1975).
Negli anni post franchismo in Spagna non era previsto ergastolo e nella stessa Costituzione spagnola è scritto: le pene che privano la libertà e le misure di sicurezza saranno orientate alla rieducazione ed al reinserimento sociale”. Per una riforma applicata dal governo del PP di Aznar, le pene potevano comunque arrivare fino a 40 anni di detenzione per casi eccezionalmente gravi.
I giornali spagnoli in questi giorni hanno parlato della presenza dell’ergastolo in altri paesi, come l’Italia, la Francia e il Regno Unito.
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