Ieri sera si sono tenute in alcune città spagnole manifestazioni in appoggio al Governo greco, in una giornata drammatica segnata dalla rottura dei rapporti fra Eurogruppo e governo di Syriza-Anel.
Le manifestazioni si sono svolte nell’ambito della Semana de Solidaridad con Grecia (settimana di solidarietà con la Grecia). La giornata era stata organizzata da tempo in appoggio al governo di sinistra presieduto da Tsipras, ma ha acquisito un nuovo significato dopo gli ultimi sviluppi della situazione. La partecipazione è stata più alta del previsto proprio per la drammaticità della situazione.
A Madrid, nella Cuesta de Moyano, fra il Parco del Retiro e la stazione di Atocha, si sono riunite alcune centinaia di persone, che hanno ascoltato diversi esponenti della sinistra internazionale alternarsi sul piccolo palco dove figurava una grande bandiera greca.
Il primo a parlare è stato l’ex ministro dell’Ecuador Diego Borja, che ha ricordato la lotta del suo paese contro le istituzioni finanziarie, da lui considerate delle “istituzioni mafiose”. A seguire è intervenuto un consigliere del Municipio di Madrid di “Ahora Madrid”, la formazione che alle elezioni di un mese fa ha preso il 32% dei voti portando la sinistra al potere nella Capitale.
L’intervento più applaudito e che ha saputo scaldare di più la piazza è stato quello di Panayota Maniou, donna greca militante di Syriza e membro dell’Europarlamento, che si è espressa in un quasi perfetto spagnolo. È stata lei a dare la notizia ai manifestanti che l’Eurogruppo riunitosi di emergenza nel pomeriggio, aveva escluso dalla riunione il ministro greco dell’economia Varufakis.
La Maniou oltre a denunciare l’attacco contro il suo governo da parte delle istituzioni europee e finanziarie, ha elencato le misure concrete messe in atto dal Governo Tsipras in questi mesi, dal riallaccio dell’elettricità alle famiglie più povere che non possono pagare le bollette, ai fondi destinati ai senzatetto, agli sforzi fatti per le fasce più povere e più deboli della popolazione. Misure che secondo l’FMI dovevano essere cancellate. Ha inoltre sottolineato come dal 2014 l’Unione Europea non stia versando più “ni un duro” (neanche una lira) alla Grecia, e che gli ultimi soldi dati al paese ellenico sono stati quelli necessari a pagare gli interessi sul debito. La Maniou ha più volte detto che la Grecia non si sente sola, grazie all’appoggio “di italiani, spagnoli, francesi”, che non abbandonano il suo popolo.
La piazza si è scaldata a metà manifestazione per l’arrivo del leader di Podemos, Pablo Iglesias, accolto da alcuni con un coro che ha ripetuto più volte: “Unidad Popular, Unidad Popular!”. Proprio in questi giorni la discussione all’interno della sinistra spagnola (che ricordiamo va al di là di Podemos, ed è formata da un vasto insieme di realtà), verte intorno alla necessità di formare un fronte unico che si presenti unito alle elezioni di autunno. Questa proposta, non è accolta da tutti, e Iglesias ha affermato che se questo fronte si dovesse formare, dovrà presentarsi sotto la sigla di Podemos, suscitando qualche mal di pancia fra le altre realtà.
Fra i manifestanti era presente anche Alberto Garzon, segretario di Izquierda Unida, che intervistato da alcuni giornalisti ha affermato che la chiusura delle trattative da parte dell’Eurogruppo serve unicamente a mettere paura agli elettori. Più o meno la stessa cosa che ha detto Iglesias, secondo il quale “vogliono strangolare la Grecia per dare una lezione alla Spagna”, cercando di impedire una possibile vittoria delle Sinistre alle elezioni politiche di autunno.
La manifestazione, tenutasi al termine di una giornata caldissima per la capitale spagnola, con massima di 38°C, è stata aperta intorno alle 20 dal coro della Solfonica, collettivo musicale nato durante le manifestazioni del 15M della primavera 2011.
Commenta per primo