
MADRID. La Spagna continua lentamente a fare i conti con il suo passato. Il Congreso de los Diputados ha votato oggi a maggioranza per la rimozione dei resti del dittatore Francisco Franco dalla Valle de los Caidos (valle dei caduti), un enorme monumento-sacrario situato alle porte di Madrid voluto dal vecchio caudillo nei primi anni del regime, subito dopo la fine della sanguinosa guerra civile.
Si tratta di un vasto complesso sovrastato da una enorme croce visibile da decine di chilometri di distanza. Franco fece seppellire lì i resti di José Antonio Primo De Rivera, fondatore della Falange, ed i resti di oltre trentamila vittime della Guerra Civile, sia del bando repubblicano che sollevato.
Un enorme monumento e sacrario dove si trovano i resti di Franco e di oltre trentamila spagnoli morti nella Guerra Civile
La votazione arriva dopo anni di continue discussioni e divisioni su quale debba essere il futuro dell’enorme monumento. Per alcuni infatti si tratta di un monumento nazionale alla memoria delle vittime della guerra civile, senza distinzioni, per altri questo non può essere vero, visto che nel monumento sono in posizione centrale le tombe di Franco e di José Antonio Primo de Rivera. Inoltre, il sacrario venne costruito con lo sforzo di migliaia di detenuti politici costretti ai lavori forzati. Può un monumento con questo caratteristiche, essere rappresentativo della memoria collettiva della nazione?
La rimozione di Franco dal monumento: una vittoria dei socialisti spagnoli con l’appoggio di Unidos Podemos

La proposta di togliere i resti del vecchio dittatore dalla Valle de los Caidos è stata depositata mesi fa dal Partito Socialista, e la votazione di oggi ha suggellato questa storica decisione.
I voti a favore sono stati 198 (Partito Socialista e Unidos Podemos), mentre ci sono state 140 astensioni (PP ed ERC). L’esumazione dei resti di Franco dalla Valle de los Caidos sarà solo la prima di una serie di iniziative che, nelle intenzioni dei socialisti, dovranno dare nuovo impulso alla Ley de memoria Historica voluta da Zapatero nel 2007.
Un nuovo passo in avanti nel rispetto della Ley de Memoria Historica voluta dal socialista Zapatero
Oltre ai resti di Franco verranno spostati anche quelli dell’altro dittatore, Primo de Rivera. Questi probabilmente permarranno nel complesso ma in una posizione meno centrale.
Verrà inoltrato avviato uno studio sulle aree costruite dai prigionieri politici, e verranno collocati pannelli esplicativi per dare risalto al ruolo di queste persone nella costruzione del complesso. Verranno effettuati inoltre studi di DNA sui resti dei combattenti sepolti nella Valle de los Caidos.
Ogni anno, il 20 di novembre, la Valle de los Caidos viene visitata da nostalgici della Falange e del franchismo, manifestazioni che da anni l’arco politico della sinistra spagnola chiede di proibire.
Lorenzo Pasqualini
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