MADRID. Le elezioni del 28 aprile 2019 in Spagna vedranno probabilmente affermarsi un nuovo soggetto politico che non era mai entrato nel parlamento spagnolo: è Vox, un partito di estrema destra.
Vox è nato nel dicembre del 2013 ma fu nel gennaio del 2014 quando comparve per la prima volta sui media a seguito di una conferenza stampa. L’obiettivo di Vox fin dall’inizio era quello di raccogliere il voto dell’elettorato del Partido Popular scontento del partito di origine, in particolare con la gestione considerata più moderata del premier Mariano Rajoy.
Un partito senza quasi rappresentanza fino al dicembre 2018
Fino al 2018 Vox è stato un partito senza praticamente rappresentanza, salvo un paio di sindaci eletti in piccole località nel 2015. Nella primavera del 2014, in occasione delle elezioni europee, il partito raccolse appena l’1,57% dei voti. I luoghi dove raccolse più voti furono Melilla, intorno al 5%, e la Comunidad de Madrid, con il 3%. Anche egli anni a seguire il partito è rimasto senza rappresentanza.
La svolta: le elezioni del 2 dicembre 2018 in Andalusia
Il grande cambiamento è arrivato all’improvviso nel dicembre del 2018, in occasione delle elezioni andaluse del 2 dicembre. In quell’occasione Vox ha ottenuto il 10,9% dei voti e portato nel consiglio regionale 12 consiglieri.
Santiago Abascal
Il candidato leader e presidente di Vox è Santiago Abascal, ex membro del PP e fondatore di DENAES, (Fondazione per la Difesa della Nazione Spagnola) che ha organizzato manifestazioni nazionaliste molto partecipate nel 2017, nei giorni dello scontro totale fra Madrid e governo Puigdemont. Nel 2016 venne arrestato a Gibilterra dopo aver dispiegato una enorme bandiera spagnola sulla cima della rocca della enclave britannica.
Fra i fondatori anche Ortega Lara, sequestrato dall’ETA negli anni ’90
Altro fondatore di Vox è Ortega Lara, ex funzionario di prigione sequestrato per oltre un anno dall’ETA, fra il 1996 ed il 1997.
Crescita dell’estrema destra in Spagna: chiavi per comprendere il fenomeno
Uno degli slogan preferiti da Vox è “fare di nuovo grande la Spagna”. I riferimenti al passato della nazione sono tanti, così come l’uso spropositato del termine “reconquista”.
Un programma di rottura, a destra
Una delle proposte più controverse di Vox è quella di abolire le Comunità Autonome, uno dei risultati più importanti della Transizione spagnola, che ha garantito per decenni la tutela delle identità regionali peraltro con autonomie molto avanzate ed una fortissima valorizzazione delle lingue locali. Particolare l’accanimento di Vox contro la Catalogna (del resto, buona parte della fortuna di Vox viene proprio dalle tensioni di questi anni intorno al processo indipendentista catalano, che hanno esacerbato opposti nazionalismi). Uno degli obiettivi di Vox è infatti l’annullamento immediato dell’autonomia della Catalogna, Comunità Autonoma che insieme ai Paesi Baschi gode di enormi spazi di autonomia.
Gli articoli del Itagnol su Vox, partito di estrema destra spagnolo
Nel messaggio di Vox ha un importante peso anche la guerra totale all’immigrazione irregolare, altro cavallo di battaglia delle destre sovraniste europee. Altro cavallo di battaglia: rinforzare le enormi recinzioni a Ceuta e Melilla, costruendo un muro “anti migranti” sul modello di quello che vuole costruire Trump al confine con il Messico. Altro punto molto controverso del programma di Vox è il no assoluto al diritto all’aborto. Vox vuole anche abolire la legge di violenza di genere. In generale Vox ha posizioni apertamente anti-femministe.
Vox: cosa dicono i sondaggi elettorali?
La grande domanda che tutti si stanno facendo è quanti voti otterrà Vox alle elezioni del 28 aprile. Tutti i sondaggi certificano l’ingresso del partito nel Parlamento spagnolo per la prima volta nella storia, ma sono molto incerti nel definire l’entità dell’appoggio elettorale. Alcuni sondaggi fotografano una forte affermazione dell’estrema destra, con oltre il 10% dei voti (anche 12-13%). Altri invece disegnano un quadro con un risultato intorno al 7-8%. Il problema è che, come accaduto negli ultimi anni in altri paesi, i sondaggi fanno fatica a fotografare l’appoggio dell’elettorato a forze politiche nuove, specie quando il numero di indecisi è elevato. L’unica è attendere la sera del 28 aprile.
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