Lo scorso 13 maggio, presso il cimitero di Lovere (Bergamo), sono state tumulate le spoglie di Elio Ziglioli, un giovane anarchico che morì in Spagna nel 1949, mentre combatteva nelle fila dei “maquis”, nella guerriglia antifranchista. I suoi resti si trovavano in una fossa comune, insieme a decine di migliaia di altri spagnoli che lottarono contro il fascismo in quegli anni, in particolare negli anni ’40, e di cui ancora oggi è difficile recuperare la memoria.
Da 70 anni in una fossa comune vicino Barcellona
Ziglioli si trovava in una fossa comune del comune di Castellar del Vallés ed è stato identificato grazie a un programma di identificazione genetica. Ziglioli era uno dei tanti “maquis” che combatterono dopo la guerra civile contro il franchismo. I maquis erano i guerriglieri comunisti e anarchici spagnoli che combatterono contro il franchismo a partire dalla guerra civile. Il nome viene dal francese, ed indicava i partigiani francesi che combattevano contro l’occupazione nazista.
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