Poco più di 37 milioni di spagnoli sono chiamati oggi alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti alle Corti Generali. In particolare, dovranno eleggere i 350 deputati del Congresso, e i 265 senatori del Senato.
Sono le 14° elezioni politiche dall’approvazione della Costituzione del ’78 ad oggi.
Le elezioni del 10 novembre 2019 assumono un carattere particolare, perché sono le quarte nel giro di quattro anni. Sono le seconde elezioni politiche che si tengono nel 2019: non era mai successo in Spagna.
Dei 37 milioni di spagnoli che voteranno alle elezioni il prossimo 10 novembre, oltre 2 milioni risiedono all’estero.
Dal 20 dicembre del 2015 al 10 novembre 2019: 4 elezioni politiche
La frammentazione dello scenario politico, con la comparsa di nuovi partiti negli ultimi anni, ha messo fine a decenni di sistema bipartitico. Questo ha causato una elevata instabilità, accentuata dall’incapacità delle forze politiche di raggiungere accordi per formare governi di coalizione. Del resto in Spagna, non esiste a livello nazionale una tradizione di governi di coalizione.
In Spagna mai un governo di coalizione in decenni di democrazia
Le elezioni del 10 novembre arrivano a soli 6 mesi da quelle del 28 aprile. In quell’occasione, il Partito Socialista (PSOE) aveva ottenuto il maggior numero di voti, ma non abbastanza da consentirgli una maggioranza parlamentare. Il fallimento delle trattative con Unidas Podemos, ha fatto naufragare l’ipotesi di un governo di centro-sinistra.
Una campagna elettorale molto breve
La campagna elettorale più corta della storia della democrazia, solo una settimana, si è svolto in un clima dominato dalla questione catalana, con le mobilitazioni indipendentiste che si sono riattivate dopo la sentenza ai leader separatisti del 14 ottobre. Manifestazioni pacifiche ma anche disordini, che sono durati diversi giorni a ottobre, e che hanno aumentato il livello di tensione.
Il 4 novembre si è tenuto in televisione l’unico dibattito televisivo, con i cinque leader dei partiti con maggior rappresentanza a livello nazionale. Per la prima volta ha partecipato a questo dibattito anche il leader del partito Vox, della destra radicale.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi
Le quarte elezioni in quattro anni hanno portato disillusione e rabbia fra gli spagnoli. I sondaggi al momento mostrano disillusione dell’elettorato di sinistra, con perdita di voti per PSOE e Unidas Podemos, anche se non sembrerebbe esserci un tracollo.
I sondaggi fotografano invece un tracollo del partito Ciudadanos. Buoni i dati per il PP, che potrebbe recuperare parecchi seggi, rispetto alle elezioni del 28 aprile. Infine, i sondaggi fotografano un aumento di consensi per il partito Vox, che potrebbe raddoppiare il numero di deputati in Parlamento.
La grande incognita è quella degli indecisi, che decideranno chi votare all’ultimo momento. Altro interrogativo è capire quanto influirà la crisi in Catalogna sul risultato delle elezioni.
Lorenzo Pasqualini
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