
MADRID. Oggi è il 20 dicembre del 2019 e si compiono 4 anni esatti di forte instabilità politica in Spagna. Il 20 dicembre di quattro anni fa la Spagna andava al voto per eleggere il nuovo Parlamento. Quel giorno si sarebbe conclusa la stagione del “bipartitismo”, con l’alternanza di governi rossi (socialisti) e azzurri (popolari) e per la prima volta il paese si sarebbe scontrato con il problema della “ingovernabilità”.
Emeroteca. 19 dicembre 2015, Spagna: le elezioni più incerte della storia democratica
Partiti nuovi, arrivati sulla scena da pochissimo come Podemos e Ciudadanos, complicarono il quadro aprendo una stagione di lunghe trattative e di impasse. In Spagna alcuni giornali parlarono di “italianizzazione” del Parlamento, in riferimento alla storica frammentazione del parlamento italiano. Qui raccogliemmo le prime pagine dei giornali del giorno dopo.
Per la prima volta nella storia del paese, si tornò a votare dopo soltanto 6 mesi, nel giugno del 2016, per il blocco delle trattative fra partiti che non port a nessun risultato.
Emeroteca El Itagnol. Giugno 2016, reportage da Madrid nell’ultimo giorno di campagna elettorale
Anche in quell’occasione il panorama politica che ne uscì era complesso, ma il Partido Popular riuscì a formare un governo di minoranza che durò circa due anni, guidato da Mariano Rajoy. Poi subentrò, nel giugno del 2018, un governo socialista di minoranza guidato da Pedro Sanchez.
Un 2019 senza governo in funzione
Ed eccoci al 2019, anno di grande instabilità politica: in Spagna è trascorso quasi interamente senza un governo pienamente in funzione. Dopo una crisi di governo scoppiata a febbraio, il paese è andato al voto anticipatamente il 28 aprile.
Anche stavolta però, come accaduto già nel 2016, i partiti non sono riusciti a formare un accordo di governo e gli spagnoli sono tornati al voto per la quarta volta in meno di 4 anni lo scorso 10 novembre. Ed ora? Sono in corso le trattative fra Partito Socialista (PSOE) ed il partito indipendentista ERC, che dovrebbe consentire (astenendosi nella votazione di investitura) la nascita di un governo PSOE-UP (Unidas Podemos). Se questo governo nascesse (le trattative sono in corso ma si stanno allungando e probabilmente non si concluderanno prima della fine dell’anno), sarebbe comunque un governo debole, di minoranza. La stagione dell’instabilità seguita alla fine del bipartitismo, in Spagna, non sembra destinata a finire nei prossimi mesi.
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