La Consejería de Sanidad del Gobierno de Canarias (Assessorato alla Salute del Governo delle Isole Canarie) conferma che, nel momento in cui si redige questo comunicato (ore 18 del 5 marzo 2020), ci sono otto positivi per Covid19 alle Canarie, dei quali sei appartengono allo stesso gruppo di cittadini italiani che alloggiano in un hotel del sud di Tenerife, oltre ad un italiano a La Laguna e un’altra ad Agüimes (isola di Gran Canaria).
A Tenerife, i nuovi positivi sono una donna tra i contatti stretti del gruppo di italiani dell’hotel del sud dell’isola, ancora isolato e ricoverato. Il secondo positivo di oggi corrisponde a un cittadino italiano che vive a La Laguna e che si trova isolato nel proprio domicilio. Inoltre, il caso di Gran Canaria corrisponde a una turista della stessa nazionalità.
Le indicazioni delle Autorità spagnole e italiane per l’emergenza coronavirus Covid-19
La situazione a Tenerife
L’operativo per le partenze dall’hotel di Tenerife prosegue e alle 18:00 del 5 marzo 2020 avevano già lasciato lo stesso hotel 433 persone, la metà degli ospiti che c’erano quando sono state attivate le misure. La Consejería de Sanidad informa di due nuovi casi positivi di coronavirus COVID-19 a Tenerife e Gran Canaria. Si tratta, da una parte, di uno degli stretti contatti del gruppo di italiani ancora isolato e ricoverato, mentre il caso di Gran Canaria corrisponde a una turista della stessa nazionalità, che ha avuto sintomi, ma che in questo momento è in condizioni asintomatiche. La donna è isolata nel domicilio nel quale si trovava, così come detta il protocollo.
Nel pomeriggio la Consejería de Sanidad ha riscontrato anche un caso a Tenerife. Si tratta di un cittadino italiano residente a La Laguna, che si è recato nel suo paese e si trova, anche lui, isolato nel proprio domicilio. In tutti i casi si sta procedendo all’indagine epistemologica dei contatti stretti e vicini.
Il resto dei casi positivi alle Isole Canarie (cinque) è nel gruppo di cittadini italiani che restano ricoverati e isolati a Tenerife. Negli ultimi giorni si sono verificate due dimissioni: quella della donna inglese, anch’essa ospite dell’hotel del sud dove alloggiava il primo gruppo di italiani; e quella della donna residente a La Gomera contagiatasi durante un viaggio in Italia. Tutti i casi che si sono verificati alle Canarie sono importati.
D’altra parte, prosegue l’operativo per le partenze dall’hotel del sud di Tenerife e alle ore 18:00 erano partite 443 persone che soddisfano i tre requisiti dettati dal Ministerio de Sanidad (Ministero della Salute spagnolo): essere asintomatico, risultare negativo al test del coronavirus nelle 24 ore precedenti alla partenza e che il loro paese si occupi del dispositivo di partenza e sicurezza. Nella giornata di ieri l’Assessora alla Salute, Teresa Cruz, ha raggiunto un accordo con gli ordini di medici, infermiere e farmacisti sia della provincia di Las Palmas che di Santa Cruz de Tenerife per la limitazione a tali professionisti ad assistere o realizzare riunioni scientifiche in zone considerate a rischio o con persone che provengano dalle stesse zone per i prossimi due mesi.
Le indicazioni delle Autorità sanitarie delle Canarie
Allo stesso tempo, il Servicio Canario de Salud (l’Azienda Sanitaria Locale) ha informato tutto il personale sulla necessità di limitare gli incontri e le riunioni per aiutare il contenimento del virus ed evitare la propagazione tra le fila del personale sanitario. Tali indicazioni non comprendono la normale attività dei servizi. Linee informative
La Consejería de Sanidad mantiene attiva una linea telefonica gratuita (900 112 061), dalla quale una squadra di infermieri, coordinati dal SUC, Servicio de Urgencias Canario (Pronto Soccorso Canario), risponderà alle richieste di informazioni dei cittadini su misure di prevenzione, possibilità di contagio e informazioni false che riguardano
il virus.
Inoltre, si ricorda alle persone che ritengano di poter presentare i sintomi caratteristici del virus (tosse, mal di gola, febbre, mancanza d’aria) e che siano ritornate negli ultimi 14 giorni da qualche zona a rischio o abbiano avuto contatti con persone provenienti da tali zone, l’importanza di mettersi in contatto con l’1-1-2, evitando di recarsi personalmente presso i centri di Atención Primaria (ASL e Medico di Famiglia) o al Pronto Soccorso Ospedaliero. Attraverso tale canale si realizzerà l’estrazione di campioni presso il proprio domicilio, sebbene si richieda alla popolazione un uso razionale di tali strutture e solo qualora si verifichino le condizioni.
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