
MADRID. Questa mattina Madrid si è svegliata in un clima surreale. Dopo una notte senza “terrazas”, senza tavolini sui marciapiedi e con una movida molto ridotta rispetto ad un normale venerdì sera (le vie della città erano semi deserte ieri sera), da stamattina in tutta la Comunità di Madrid l’indicazione è che possono aprire solo farmacie, alimentari e supermercati.
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Questa mattina l’impatto di queste chiusure e dell’invito a restare in casa è evidente: le vie del centro sono semivuote, ed anche in periferia è poca la gente per strada. Vuota la Puerta del Sol, semi vuota la Gran Via e la Plaza Mayor.
Así de despierta la Puerta del Sol con Madrid con sus establecimientos cerrados https://t.co/lSPdZEMmb5 pic.twitter.com/Q2End4VBTs
— EL PAÍS (@el_pais) March 14, 2020
Moltissimi i negozi chiusi, anche se qualcuno ha comunque mantenuto le serrande aperte, invitando però con cartelli affissi alla porta a mantenere una distanza di sicurezza. Ridotto al minimo il traffico sulle grandi arterie stradali della capitale spagnola. Nelle farmacie ci sono file di persone, ancora la distanza di sicurezza è a discrezione delle persone, perché mancano direttive chiare che obblighino a mantenere una distanza. Moltissimi madrileni restano a casa, seguendo le indicazioni diffuse sui social dal personale sanitario e dal Governo, con l’invito a restare in casa. Per adesso è ancora un invito, non ci sono restrizioni alla mobilità.
La città è appesa alle tv, alle radio ed ai portali di notizie online, per sapere quali misure concrete verranno prese nelle prossime ore. Ieri pomeriggio il Governo spagnolo ha annunciato che oggi decreterà lo stato di allarme, ma ancora non si sa cosa comporterà. Molto probabilmente si arriverà a una forte limitazione degli spostamenti. Ci sono critiche e dubbi sulla lentezza con cui vengono prese le misure. Ieri, prima dell’annuncio dello stato di allarme (che in realtà verrà decretato soltanto oggi), si è diffusa la notizia di persone che da Madrid si sono spostate sulla costa mediterranea, per godere di una giornata estiva in cui le temperature massime hanno toccato i 30°C al sud.
Viernes a la noche.
Av Alcalá…Plaza Zerolo…Calle Fuencarral…#Madrid, ciudad fantasmal#CoronavirusESP #CoronaOutbreak #coronavirus #CoronaAlert #coronapocalypse pic.twitter.com/DQlzBA5CnY— Daniel Galvalizi (@danielgalvalizi) March 14, 2020
Il sindaco Almeida: “la chiusura di Madrid è più vicina di quanto pensiamo”
Per il momento, le notizie su una chiusura totale di Madrid sono solo nell’aria: non ci sono conferme. Si parla di una possibile quarantena per Madrid: il sindaco della città, Almeida, in un’intervista a El Paìs, afferma che non esclude affatto un isolamento totale della città: “la chiusura totale di Madrid è più vicina di quanto pensiamo”, ha detto. E’ il primo politico a mettere la faccia su una possibile imminente chiusura totale della metropoli: finora, questa misura era stata esclusa e giudicata una bufala dal governo regionale e anche dal governo nazionale.
Nell’attesa di sapere cosa deciderà il Consiglio dei Ministri iniziato alle 10.30, Madrid è sospesa in un clima surreale. Intanto, è un giorno primaverile, con massime che corrono verso i 20°C.
Le misure restrittive ci sono, ma ancora non abbastanza chiare e limitanti. In una farmacia della periferia sud orientale di Madrid, la persona che attende i clienti dietro il bancone, con mascherina e guanti, è esasperata: “il mio datore di lavoro non ha fornito indicazioni chiare, qui le persone mantengono la distanza ma alcune no, vengono molte persone al giorno e io sono da sola, non ci sono direttive chiare”. In tutti i negozi i dipendenti usano guanti, ma non sempre vengono mantenute le distanze di sicurezza, ancora a discrezione delle persone. E in questi giorni i lavoratori che devono assistere il pubblico sono di gran lunga i più esposti.
Arrivano le testimonianze di chi ha lavorato ieri sera in ristoranti e bar del Centro (la direttiva è che chiudessero soltanto oggi, sabato). Diverse persone sono andate ugualmente per godere “l’ultima sera di bar aperti”, mettendo a rischio gli stessi lavoratori. Anche in questo caso, molti datori di lavoro non hanno preso le dovute misure di sicurezza. Un ristorante-bar di cucina italiana in pieno centro affiggeva ieri sera un cartello invitando a imparare dall’esperienza italiana, mantenendo distanza di sicurezza. Ma un lavoratore che lavora in questo centro denunciava: “qui, sono tutti vicini, sembra che abbiano preso la cosa sottogamba”.
Girando per la città, molti negozi hanno affisso sulle saracinesche avvisi che avvertono della chiusura dello stabilimento a causa del covid-19. I pochi ancora aperti, come un fioraio del quartiere Moratalaz, invitano con un manifesto sulla porta a mantenere la distanza ed evitare di entrare in numero abbondante. Tutto il resto, è chiuso. Chiusi da due giorni anche i giochi per bambini, che sono stati recintati con il filo bianco e rosso. I parchi sono ancora aperti, e ieri sera – come ormai da due sere di seguito – si sono riempiti di moltissima gente.
Giornata primaverile, parchi e ville affollati: alle 16 scatta il divieto
Strade semi deserte, sì, ma molte persone si sono riversate nelle ville e nei parchi in una giornata di sole che sembrava di tarda primavera, con massime ben oltre i 20°C. Questo comportamento è stato criticato dalle autorità, che alle 16 hanno chiuso tutti i parchi cittadini. Chiusi anche i parcheggi presso la Sierra de Madrid, dove questa mattina si sono recate numerose persone, nonostante l’invito a restare in casa.
Lorenzo Pasqualini
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