Spagna, questa domenica si vota in Castiglia e León con il debutto di “España Vaciada” e l’incognita Vox

segovia febbraio 2022 elezioni
Cartelli elettorali a Segovia a inizio febbraio 2022. Foto di Lorenzo Pasqualini.

MADRID. Il 13 febbraio la Castiglia e León va alle urne per eleggere il nuovo parlamento della Comunità Autonoma. Le elezioni sono anticipate, dopo la mossa dell’attuale presidente del governo Mañueco, del Partido Popular, che cerca così di rafforzarsi vista la perdita di consensi del suo socio di coalizione, Ciudadanos, con il quale governava dal 2019. La mossa è ispirata da quanto accaduto poco meno di un anno fa a Madrid con Isabel Dìaz Ayuso (fece lo stesso, vincendo e sbarazzandosi così del socio di coalizione) ed è incoraggiata dal PP nazionale di Pablo Casado, che vuole indebolire il governo nazionale di Pedro Sanchez con vittorie locali nei suoi feudi (nella Castiglia e León governa da 35 anni).

Vox in crescita, potrebbe naufragare la mossa del PP che ha anticipato le elezioni

La mossa però potrebbe non essere vincente. Gli ultimi sondaggi mostrano infatti che il PP, principale partito della destra spagnola, potrebbe prendere meno voti di quanto sembrava un mese fa, quando Mañueco ha giocato la carta delle elezioni anticipate. I voti del PP potrebbero andare a Vox, partito di ultradestra inesistente in Spagna fino a 4 anni fa, e che sembra crescere negli ultimi tempi. Il Partito popolare potrebbe quindi esser costretto ad allearsi con l’estrema destra e formare un governo di coalizione, e naufragherebbe l’idea di un governo in solitaria.

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Gli altri partiti

Nel 2019, alle elezioni regionali, il primo partito era stato – anche se di poco – il PSOE, Partito Socialista, che però non aveva abbastanza consiglieri per formare un governo, neanche con una alleanza con i partiti della sinistra. Per questo si formò tre anni fa un governo di coalizione PP-Cs. Fu una novità, perché la Castiglia e León è un feudo del PP da 35 anni.

Ciudadanos questa volta prenderà molti meno voti del passato, una tendenza che si vede anche a livello nazionale. Come andranno i socialisti stavolta? Dai sondaggi sembra che non andranno così male come sembrava in un primo momento, e sono a un passo dal PP, al secondo posto, poco sotto il 30%. I partiti della sinistra, riuniti nella coalizione Unidas Podemos, la stessa che governa insieme al PSOE la nazione, potrebbero posizionarsi sul 7%, un risultato modesto.

La grande novità: il debutto di “España vaciada”, il movimento contro lo spopolamento della Spagna interna

La novità più interessante di queste nuove elezioni è il debutto del partito España vaciada: è una formazione che raggruppa decine di realtà locali della Spagna interna, che da anni si battono contro il modello di sviluppo economico che ha accentrato servizi e opportunità di lavoro nelle grandi metropoli spagnole, lasciando indietro le aree rurali o le piccole e medie città. La Castiglia e Leòn, una regione di città piccole e medie (la più grande è Valladolid, con meno di 300mila abitanti), di paesini disabitati e con enormi aree spopolate dove la densità di abitanti è paragonabile a quella della Lapponia, è un esempio perfetto di quanto accaduto in Spagna con l’abbandono delle aree rurali e dei piccoli centri.

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Questo partito, che si presenta per la prima volta a delle elezioni raggruppando però sotto il suo ombrello realtà che esistono da tempo, come “Soria YA!”, chiede servizi e investimenti per rendere queste aree di nuovo attrattive, per far restare gli abitanti in fuga verso maggiori opportunità. I sondaggi ipotizzano un 3% per questa nuova realtà. Da segnalare che a livello nazionale il peso di questo nuovo partito potrebbe essere non indifferente, con diversi deputati eletti, più di quanto non abbia fatto il partito Teruel Existe nel 2019 (anche questa formazione, con un deputato in Parlamento, viene dal mondo della “Spagna svuotata”). Una cosa da tenere in considerazione per le future elezioni generali del 2023.

La conferma: sono finiti i tempi del bipartitismo

Le elezioni confermeranno ancora una volta la fine del bipartitismo in Spagna. Fino a meno di 15 anni fa in questa regione i due principali partiti, PP e PSOE, prendevano insieme circa il 90% dei voti. Ancora dieci anni fa i due partiti tradizionali ottenevano l’80%. Ora le cose sono molto cambiate, e se stavolta Ciudadanos e Unidas Podemos prenderanno meno voti rispetto alle ultime elezioni, ci penseranno altre realtà come Vox o i partiti della “Spagna svuotata” a mostrare che non è più il tempo del “monopolio” dei grandi partiti. Le coalizioni e le alleanze sono sempre più indispensabili.

La curiosità: il partito che vuole l’autonomia di León dalla Castiglia

Uno dei tanti partiti che si presenta a queste elezioni (non è la prima volta), si chiama Unione del Popolo Leonese (UPL) ed è il partito che da tempo chiede l’autonomia della Regione Leonesa dalla Castiglia. Nei primi anni ’80, quando vennero create le Comunità Autonome in Spagna, la zona della Vecchia Castiglia venne unita a quella storica di León per formare una unica suddivisione amministrativa. Una parte dei leonesi però continua a rivendicare la propria identità regionale e chiede che venga istituita la Comunità Autonoma della regione di León. Ne parlammo già due anni fa nell’articolo qui sotto.

Spagna, la città di León vuole una nuova Comunità Autonoma: ecco perché

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".