Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha annunciato stamattina che lascerà il governo Sánchez – nel quale ricopre il ruolo di vicepremier secondo e responsabile dell’Agenda 2030 – per candidarsi alle elezioni regionali nella Comunidad Autonoma de Madrid, che si terranno il prossimo 4 maggio. “Madrid ha bisogno di un governo di sinistra – ha detto Iglesias – e credo di poter essere utile”. “Metterò tutta la mia energia per costruire una candidatura di sinistra forte e ampia per impedire che l’ultradestra si impossessi delle nostre istituzioni. La destra non la si ferma con i partiti di transfughi, ma con una candidatura forte e con carattere”, ha aggiunto.
L’annuncio di oggi arriva a pochi giorni dal “terremoto politico” che ha sconvolto l’assetto del centro-destra spagnolo, con la rottura fra Cs e PP, e che ha portato di conseguenza alla crisi del governo regionale madrileno guidato da Isabel Ayuso, con la convocazione di elezioni anticipate il 4 maggio (confermate ieri).
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La mossa di Pablo Iglesias per sconfiggere la destra a Madrid
La mossa del vicepresidente e leader di Podemos, Pablo Iglesias, era completamente inattesa ed ha colto tutti di sorpresa. Si tratta di un nuovo colpo di scena nel già caldo quadro della politica spagnola degli ultimi tempi.
Iglesias, che è anche il leader di Unidas Podemos (la coalizione di sinistra che unisce Podemos e Izquierda Unida da alcuni anni, e che forma un governo di coalizione a livello nazionale con il PSOE), si mette a disposizione della politica regionale madrilena per sconfiggere la candidata del PP, l’attuale presidente Isabel Ayuso. Pablo Iglesias cercherà anche di unire nuovamente la sinistra madrilena, divisa negli ultimi anni in partiti diversi. A tal proposito ha offerto a Errejón, ex numero due di Podemos autore della scissione del 2019 di formare un fronte comune contro la destra.
A Madrid si consumò nel 2019 la spaccatura fra Unidas Podemos e Más Madrid
Le cose a sinistra (parliamo dei partiti alla sinistra del PSOE) non sono facilissime: proprio due anni fa, alle elezioni del 2019, la sinistra madrilena si presentò spaccata, con Unidas Podemos da una parte e dall’altra la scissione (guidata da Errejón), chiamata Más Madrid, un nuovo partito nato dall’esperienza di Ahora Madrid, la coalizione che aveva portato alla vittoria la sinistra nel comune di Madrid con i quattro anni della sindaca Manuela Carmena. Quella scissione di Podemos portò poi alla nascita di Más País, che si è presentata alle elezioni generali del 10 novembre 2019. La candidatura di Pablo Iglesias ricompatterà Unidas Podemos e Más Madrid?
Se così non fosse, alle elezioni del 4 maggio la sinistra radicale si presenterà divisa in due, con Unidas Podemos da una parte e Más Madrid dall’altra. I socialisti si presenteranno invece con il candidato di due anni fa, Gabilondo.
Il leader del PP: “comunismo o libertà”
La notizia della candidatura di Pablo Iglesias ha subito scatenato le reazioni degli altri partiti, specie della destra spagnola. Il leader del Partido Popular, Pablo Casado, ha reagito così su Twitter: «Comunismo o libertad», ha scritto con caratteri cubitali. Pochi giorni fa la presidente della Comunità Autonoma di Madrid, Isabel Ayuso, aveva pronunciato parole simili mentre scioglieva l’Assemblea regionale convocando elezioni anticipate: “voglio che i madrileni scelgano fra il socialismo e la libertà”, aveva detto.
La risposta di Iglesias con il video di una italiana che canta “Bandiera rossa”
Pablo Iglesias ha subito risposto alle parole del leader della destra spagnola, che ha scritto a caratteri cubitali le parole “Comunismo o libertà”, pubblicando su Twitter un video di una giovane italiana che canta e suona la canzone “Bandiera rossa” dal suo balcone, durante il lockdown dell’aprile scorso a Bruxelles. Il video, che è stato visualizzato (al 17 marzo) 300.000 volte, e che è rimasto fissato sul profilo Twitter del leader di Podemos per giorni, è accomagnato dalla frase “Pues, claro que sì”.
Pues claro que sí 🌹✊ pic.twitter.com/f7n2NEhgNU
— Pablo Iglesias 🔻 (@PabloIglesias) March 15, 2021
Sarà una campagna elettorale “super polarizzata”?
La presidente della regione di Madrid, Isabel Ayuso, dal canto suo è arrivata ad affermare che “Pablo Iglesias è un’independentista, vicino al mondo dell’ETA, crede nell’espropriazione, nell’occupazione [delle case] […] nel fomentare scioperi e barricate nelle strade di Madrid”. Parole non nuove alla destra spagnola madrilena (nella quale il leader dei socialisti madrileni, Gabilondo, vede elementi di “trumpismo”), che però con questi presupposti fa intravedere una campagna elettorale tesissima e iper-polarizzata.
“Trumpismo madrileno”
Dal canto suo il leader socialista Gabilondo, che correrà come candidato alle elezioni regionali, aveva parlato proprio ieri in un’intervista a “El Paìs” di elementi di ‘trumpismo’ (in riferimento all’ex presidente degli USA, Trump) nel discorso della presidente madrilena Ayuso.
Yolanda Díaz futura leader di UP?
Intanto, sempre in questo quadro di importanti cambiamenti politici, la mossa di Pablo Iglesias potrebbe portare a un’altra novità: la attuale ministra del Lavoro Yolanda Diaz, di Izquierda Unida, passerebbe infatti essere la futura leader della coalizione Unidas Podemos. L’idea di un cambio di leadership in UP sembrava già presente da mesi, ed ora lo sconvolgimento del quadro politico ha dato una occasione per metterlo in pratica.
L’uscita di Pablo Iglesias è un sollievo per i socialisti
Per il PSOE l’uscita dal governo di pablo Iglesias è un sollievo e una buona notizia che potrebbe far migliorare la convivenza fra PSOE e UP nel governo di coalizione. Da mesi i due soci di coalizione vivono in un clima di continue tensioni, e Pablo Iglesias veniva accusato più volte di “fare opposizione da dentro il Governo”, criticato per alcune sue uscite – anche in materia di politica internazionale- che avevano creato imbarazzi specialmente fra le fila socialiste.
L’annuncio video di Pablo Iglesias – 15 marzo 2021
Lorenzo Pasqualini
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